MILANO «Le cosche come quelle della ‘ndrangheta si sono diffuse nel Nord Italia, in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, in Veneto, in Valle d’Aosta, in Trentino Aldo Adige. Qui si è radicata la «mafia imprenditrice»: lo ha detto il premier Mario Draghi intervenendo questa mattina al convegno all’Auditorium “Giorgio Gaber” di Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, sul tema “Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia”. La mafia «si impossessa di aziende in difficoltà, si espande in nuovi settori, ricicla denaro sporco, rende inefficaci i servizi, danneggia l’ambiente». Per questo «il contrasto alla criminalità organizzata non è solo necessario per la nostra sicurezza – ha concluso -, è fondamentale per costruire una società più giusta».
«La mafia si sconfigge con la cultura della legalità: in famiglia, nelle scuole, sul lavoro, nelle istituzioni. Con lo sviluppo economico, che porti sicurezza, lavoro, fiducia. Con l’impegno dei giovani, degli imprenditori, della società civile. Con la buona amministrazione e la determinazione a estirpare le connivenze che ancora ci sono all’interno delle istituzioni». Così il presidente del Consiglio. «Rispetto a trent’anni fa – spiega Draghi – la mafia ha assunto forme nuove, ma altrettanto temibili».
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