REGGIO CALABRIA Dopo il rinvio dell’udienza del 18 maggio scorso, per la seconda volta, il collaboratore di giustizia Antonio Schettini non è stato ascoltato nel processo d’appello in corso a Reggio Calabria, che vede imputati Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, condannati entrambi all’ergastolo in primo grado per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo. A spiegare le motivazioni al collegio presieduto da Bruno Muscolo, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, che ha letto in aula una nota del ministero dell’Interno ricevuta questa mattina. Dal Viminale il «parere non favorevole affinché Schettini possa essere spostato in una sala udienze che la Dia aveva individuato».
Il 64enne – la cui testimonianza è riferita ai contenuti di un verbale del 1996 – a causa di problemi fisici non sarebbe in grado di spostarsi dal luogo in cui vive, se non con un mezzo idoneo. Vista la richiesta di acquisizione della testimonianza da parte di Lombardo, il presidente Bruno Muscolo, sentite le parti, ha rinviato la decisione all’1 giugno, data in cui sarà anche ascoltato il collaboratore di giustizia Annunziatino Romeo.
Con una dichiarazione spontanea, Graviano, – che si è lamentato dell’insufficienza dei colloqui con l’avvocato difensore Giuseppe Aloisio – ha comunicato di aver subito un intervento a una gamba e di non aver ricevuto ancora nessuna visita medica, nonostante «le richieste per le condizioni della ferita». (redazione@corrierecal.it)
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