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le elezioni nel capoluogo

Catanzaro, Samorì a sostegno di Talerico: «Qui vedo un progetto nuovo»

I big di Noi con l’Italia nel capoluogo calabrese. «Serve un partito liberal-democratico, Fi purtroppo non è più credibile»

Pubblicato il: 26/05/2022 – 20:10
Catanzaro, Samorì a sostegno di Talerico: «Qui vedo un progetto nuovo»

CATANZARO «Se il civismo – come mi sembra qui – rappresenta aree reali della società civile è un’ottima cosa, se invece è solo uno slogan dietro cui si nasconde qualcuno non serve a niente». Gianpiero Samorì, vicepresidente nazionale di Noi con l’Italia, inquadra in questi termini la campagna elettorale di Catanzaro. Docente universitario a Pesaro Urbino della “Carlo Bo”, imprenditore, ricercatore, editore, un passato da predestinato nel centrodestra, oggi è uno dei big del partito guidato da Maurizio Lupi, schierato nel capoluogo a sostegno del candidato sindaco Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro: un candidato civico che però ha un profilo politico significativo perché raccoglie una delle tre componenti di quel centrodestra che si è diviso a Catanzaro (le altre due sono Fratelli d’Italia, che sostiene Wanda Ferro, e Forza Italia, Lega e Udc che invece sostengono Valerio Donato anche se senza i simboli di partito).

Samorì: il civismo va bene se rappresenta davvero la società

«Vedo molto bene – dice Samorì intervistato dai giornalisti – la candidatura di Talerico, perché tutte le idee camminano sulle gambe degli uomini e bisogna trovare uomini che abbiano un minimo di esperienza della vita reale. Il rischio, in Italia come in Calabria, è che la classe dirigente sia fatta da gente che non ha mai lavorato né studiato e pretende di spiegare agli altri cosa fare, cosa che è impossibile». Non manca, nelle parole di Samorì, qualche accenno critico a Forza Italia e a Berlusconi: «Cosa manca oggi sul piano politico? Un partito liberal-democratico, un partito non di centro – che non significa niente – ma un partito liberal-democratico. Quindi un partito valoriale, fatto da persone con la testa, e che riesca a non far occupare tutto lo spazio politico a chi parla solo con slogan. Bisogna veramente ricostruire un’area: Forza Italia non è più in grado di ricostruire quest’area, perché è diventato un partito che ha una contraddizione, è un partito che dovrebbe essere liberal-democratico ma che è organizzato nel modo contrario a un partito liberal-democratico, essendo diventato una monarchia assoluta. È ripetitivo, dice sempre le stesse cose e dice che le cose che quand’era al governo non ha fatto, quindi anche come credibilità e la coerenza non ci sono. Quindi – sostiene il vicepresidente nazionale di Noi con l’Italia – bisogna mettere davanti persone nuove come l’avvocato Talerico, almeno ci sarà l’aspettativa che facciano quello che dicono, ma se riproponiamo quelli che per 20 anni hanno già avuto modo di raccontare le solite cose è difficile che ci sia un miglioramento». Con Talerico Samorì ha tenuto una convention sul tema “Catanzaro e il Sud: proposte economiche per il rilancio”, affermando che «bisogna comprendere, per l’Italia e in particolare per zone del Sud, cosa si vuole diventare da qui a 20 anni e bisogna fare provvedimenti coerenti con questo. Vogliamo un lavoro di qualità o di manovalanza? Vogliamo fare un turismo legato alla natura o solo legato ai monumenti? A seconda di quello che decidiamo dobbiamo chiedere al governo o agli enti locali, bisogna fare decisioni i cui effetti però si vedono da qui a 20 anni. Nel frattempo, bisogna fare riforme nazionali che non distruggano il ceto medio produttivo, come una rivoluzione fiscale completa per migliorare i redditi, che sono troppo bassi in Italia. Bisogna trasformare il netto in lordo, consentire la detrazione di tutti i costi e portare la tassazione al reddito percepito e al reddito non speso: è l’unico modo per migliorare la qualità della vita delle persone».

Da destra a sinistra: Talerico, Samorì, Tallini, Galati, Vento

Talerico: siamo la novità nell’area moderata e del centrodestra

A sua volta, il candidato sindaco Talerico osserva che «il rilancio della città deve partire anzitutto da un approccio metodico e coinvolgendo figure di spessore sul piano della competenza e dell’esperienza. Oggi parliamo con il professore Samorì di alcune opposte per il Sud e Catanzaro. Dobbiamo partire dal Psc, da un piano di sviluppo, da una programmazione, da una task force. Dobbiamo partire da un governo per la città e non per gli interessi personali com’è stato finora in generale. Poi dobbiamo ristudiare il territorio sul piano dei servizi essenziali e delle valutazioni economiche».
Talerico fa il punto della situazione di questa campagna elettorale, non mancando di lanciare frecciate soprattutto al “compatito” Donato: «Ritengo – prosegue il candidato sindaco – che molti rapporti si siano mantenuti nell’alveo della cordialità, altri caratterizzati da uno scontro dialettico comunque fisiologico, perché per me resta il rilievo politico, non vado mai sul personale. Ritengo però che alcun situazioni debbano ritrovare un nuovo assestamento, lo ritroveranno probabilmente al ballottaggio. Oggi alla gente interessa capire quale sia la figura di sindaco più giusta in questo momento: sicuramente abbiamo bisogno di novità e di un cambiamento che non può essere apportato da coalizioni che ripropongono le stesse persone che hanno amministrato da almeno 20 anni il territorio. L’analisi politica corretta lascia intendere che se uno fa accordi con tutti lo fa per vincere al primo turno perché molto probabilmente al ballottaggio sarà difficile convincere le persone che lui rappresenta il nuovo. Io rispetto gli avversari, chi arriverà al ballottaggio se la giocherà, ma ritengo che se questa città è matura per un effettivo cambiamento forse noi lo possiamo rappresentare e rappresentare la novità nell’area moderata e di centrodestra che finora non c’è stata». Talerico infine ribadisce: «Ho sempre detto che laddove dovessi essere eletto sindaco, rinuncerei all’esperienza alla Regione, questo perché lo devo alla mia città. Ho intrapreso questo percorso e non potrei tradire la mia città e chi ha avuto fiducia in me».
Molti i big del centrodestra presenti all’incontro: tra questi, i vertici territoriali di Noi con l’Italia Pino Galati, Mimmo Tallini, Maurizio Vento e Franco Pichierri. (c. a.)

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