TORINO «In Piemonte c’è un proliferare di locali della ‘ndrangheta che ha pochi equali: la mafia calabrese militarmente ed economicamente, si è insediata con le sue strutture in tutte le province della regione». Lo ha detto Francesco Saluzzo, procuratore generale di Torino, intervenendo al convegno “Lo sviluppo economico come antidoto alle mafie” svoltosi nell’ambito delle celebrazioni per il 30esimo della Direzione Investigativa Antimafia.
«Oggi la ‘ndrangheta ha una disponibilità di denaro difficilmente stimabile e una liquidità difficilmente quantificabile che in parte viene investita in attività legali o semi legali perché l’atteggiamento e la metodica sono molto cambiati rispetto al passato», ha aggiunto Saluzzo. Secondo il procuratore «se lo sviluppo economico non è tenuto sotto controllo le mafie si inseriscono ed è più facile che in momento di crisi non si adottino gli anticorpi e ci sia il rischio che i fondi, prima quelli dell’emergenza Covid ora quelli del Pnrr, vengano in parte intercettati».
«Abbiamo assistito all’innestarsi di una fortissima innovazione che è costituita dall’abbandono dei settori tradizionali criminali, al netto del traffico di stupefacenti che resta uno dei principali settori di accumulo di ricchezza, per abbracciare l’economia, la finanza – ha affermato Saluzzo -. Nel primo semestre 2021 sono state oltre una ventina le interdittive per mafia. Lo stesso numero anche per il secondo semestre. Abbiamo una legislazione molto all’avanguardia che molti ci invidiano ma i meccanismi di controllo sono resi farraginosi da troppi passaggi. Quindi controlli si, sempre di più, ma più veloci», conclude.
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