CATANZARO «Nessuno dava per possibile questa coalizione nuova e invece siamo riusciti a costruire una squadra assolutamente competitiva, con alcune componenti rappresentate da partiti politici, molto civismo, molta società civile». Lo ha detto il candidato sindaco di Catanzaro, Antonello Talerico, nel corso della convention al Teatro Comunale per la presentazione delle liste in suo sostegno. Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati, è appoggiato da cinque liste: Io scelgo Catanzaro, Catanzaro al Centro, Noi con l’Italia, Officine del Sud, Azione popolare.
«Alla novità – ha sostenuto Talerico – abbiniamo l’esperienza. A leggere anche i nomi dei candidati, sono tutte persone perbene, facilmente riconoscibili in città, trattandosi di medici, avvocati, figure impegnate nei diversi settori della città di Catanzaro. La coalizione ha una connotazione moderata, anche di centrodestra, e sta crescendo sempre di più. E devo dire – ha osservato il candidato sindaco – che c’è un apprezzamento sulla mia persona e quindi un voto disgiunto che sta diventando sempre più incisivo rispetto ad altre candidature». Così Talerico poi ha risposto a quanti parlano di disgiunto “troppo spinto” a Catanzaro: «È previsto dalla legge? Sì. Si può fare? Sì. Gli altri hanno fatto le ammucchiate e noi siamo in qualche modo costretti a fare una campagna elettorale sempre e solo sul gradimento. Chiedere il disgiunto non vuol dire obbligare gli altri a farlo. Se la candidatura di Talerico piace e le altre candidature non piacciono, non è colpa mia. Abbiamo creato una condizione storica, poiché tutti coloro che hanno fatto politica negli ultimi 20 anni sono tutti da una parte. Se vogliamo dare una svolta, basta non votarli e – ha rilevato il candidato sindaco – votare chi può rappresentare il nuovo e può apportare un vero cambiamento in una visione dinamica che apra la strada alla guida della città da parte dei giovani e non di quelli che solitamente la guidano o l’hanno guidata».
Sul piano politico Talerico ha evidenziato che «il centrodestra che è andato su Donato non è il centrodestra, perché Donato è un candidato di sinistra. Wanda Ferro, autorevole candidata, è una candidata di destra, mi sembra fuori dai giochi per ovvi motivi avendo una singola lista. Noi siamo l’unico centrodestra, da noi si ripartirà. E poi magari qualcuno si unirà a noi, al ballottaggio. L’unica candidatura vera di centrodestra è la nostra, non solo per il mio percorso alle Regionali: fino a prova contraria rimango ancora un iscritto di Forza Italia».
Talerico, che si è detto sicuro di «andare al ballottaggio, poi vedremo poi gli altri se riusciranno ad arrivarci», ha poi replicato a quanti gli contestano il sostegno di esponenti politici di centrodestra come Mimmo Tallini e Claudio Parente: «La prima risposta che potrei dare nell’immediato è: si preoccupano di me che ne ho due, e loro ne hanno 24. Ma non è un problema. Io ho l’ex presidente del Consiglio regionale che non è candidato, loro li hanno ricandidati tutti. Quindi – ha sostenuto il candidato sindaco – non vedo qual è il problema. Anzi, l’ex presidente del Consiglio regionale ha fatto un passo indietro, dando spazio a una classe dirigente nuova: non è candidato, né pretende né vorrà avere alcun tipo di ruolo nel governo della città».
Talerico si è quindi soffermato sulla notizia di giornata che vede un suo candidato indagato nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Catanzaro su una presunta truffa sui fondi comunitari per l’agricoltura: «Commento questa vicenda come la commentano sempre i miei avversari. Sono un garantista, purtroppo è successo, spero per lui che possa risolvere il problema come spero possano risolverlo gli altri indagati che sono sia con Donato sia con Fiorita. Non posso prendere provvedimenti dicendo che sono garantista, non è stato condannato: se uno prende una condanna, allora si fanno le valutazioni, del resto quando si è candidato non conoscevamo questo status. Io – ha riferito Talerico – ho sentito il candidato, gli ho detto di stare tranquillo, perché come dicono anche i nostri avversari dobbiamo essere tutti garantisti».
Sul piano programmatico, Talerico ha spiegato che «Catanzaro adesso non è protagonista, non è protagonista nella sua città, non è protagonista nella regione. Per farlo dobbiamo recuperare quell’autorevolezza che manca da tempo, e dobbiamo far approvare quella benedetta legge regionale sul capoluogo di regione, non soltanto perché capoluogo di regione ma perché questo obbligherebbe anche la Regione a prevedere delle risorse che oggi non prevede a vantaggio di Catanzaro. E questo – ha rilevato il candidato sindaco – potrebbe compensare i tagli governativi rispetto al nostro capoluogo. Tra i primi atti da fare se dovessi essere eletto c’è la riorganizzazione degli uffici amministrativi, senza la quale non possiamo assolutamente ripartire. Dobbiamo costituire una task force di esperti per la progettazione: abbiamo pochissimo tempo per sfruttare alcune misure, tra cui quelle del Pnrr. E poi naturalmente – ha concluso Talerico – dobbiamo iniziare ad avere una mission, una visione di città». Talerico è intervenuto a chiusura della convention in un Teatro Comunale pieno: alla manifestazione sono intervenuti anche Alessandro Colucci (segretario Presidenza Camera dei deputati), Raimondo Grassi (presidente Movimento “Roma sceglie Roma”, amministratore delegato “Tea Energia”, Architetto e Urbanista), Silvano Moffa (già presidente della Commissione Lavoro e già sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti), Eugenio Sangregorio (deputato Noi con l’Italia eletto in Argentina), Peppino Mazzullo (presidente Cicas Italia) e Gianni Fusco (segretario generale Confederazione Internazionale Uac – Città del Vaticano e docente Lumsa). In platea i vertici territoriali di Noi con l’Italia Pino Galati, Michele Ranieli, Mimmo Tallini, Maurizio Vento, e dirigenti politici come Vincenzo Speziali, Lorenzo Costa e Giuseppe Pisano. (c. a.)
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