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Due rettori calabresi nella top 20 dei ricercatori della Stanford University

De Sarro (Magna Graecia) e Leone (Unical) premiati dalla graduatori dell’accademia Usa. Un riconoscimento per il Mezzogiorno

Pubblicato il: 30/05/2022 – 13:04
Due rettori calabresi nella top 20 dei ricercatori della Stanford University

LAMEZIA TERME Giovambattista De Sarro e Nicola Leone. rettori dell’università Magna Graecia di Catanzaro e dell’Unical di Arcavata sono tra i nove rettori del Meridione d’Italia che fanno parte della top 20 dei ricercatori italiani stilata dalla Stanford University.
Tra i migliori 20 italiani figurano Salvatore Cuzzocrea (Messina), Claudio Pettinari (Universita’ di Camerino), Gerardo Canfora (Università del Sannio), Giovambattista De Sarro (Universita’ Magna Grecia di Catanzaro), Nicola Leone (Universita’ della Calabria), Vincenzo Loia (Università di Salerno), Francesco Cupertino (Politecnico di Bari) e Matteo Lorito (Università Federico II di Napoli).

Come nasce il ranking di Stanford

STANFORD | La classifica (dal Corriere del Mezzogiorno)

Il ranking è frutto di una ricerca molto complessa che analizza milioni e milioni di dati relativi alle pubblicazioni sulle riviste scientifiche. Non sono, pertanto, coinvolti ricercatori, rettori e docenti delle materie umanistiche. L’algoritmo a cinque dimensioni conta soprattutto il numero di citazioni negli articoli scientifici, l’indice che serve a quantificare l’impatto scientifico di un autore, basandosi su pubblicazioni fatte e citazioni ricevute e il numero di articoli in cui si à primi o ultimi autori. Un lavoro basato sulla bibliometria, la disciplina che, con metodi matematici e statistici, misura l’impatto delle pubblicazioni all’interno della comunità scientifica e che non considera le autocitazioni e le “sistematiche” citazioni reciproche. 

Un riconoscimento per il valore della ricerca al Sud

La classifica complessiva premia gli atenei, i rettori e i ricercatori meridionali e mette in luce in maniera ancora più chiara la qualità dello studio e dell’insegnamento al Sud. Un riconoscimento importante che, se da un lato «stona» con la storica carenza di fondi e con il divario — soprattutto economico — con le università del Nord, dall’altro dà un valore ancora maggiore a questi risultati. Anche perché, in classifica, non c’è il nome di un istituto eccellente come il Politecnico di Milano, giustamente considerato uno dei poli di formazione e ricerca migliori in Italia.

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