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«Stasi alleato delle oligarchie cosentine che ha sempre combattuto»

Lettera di Giuseppe Tagliaferro a Letta, Boccia e Irto dopo l’elezione del segretario cittadino del Pd di Corigliano Rossano

Pubblicato il: 30/05/2022 – 11:41
«Stasi alleato delle oligarchie cosentine che ha sempre combattuto»

CORIGLIANO ROSSANO Il day after di un’elezione andata male è sempre un po’ amaro e indigesto. Lo è quello di Giuseppe Tagliaferro, battuto al ballottaggio per l’elezione del segretario cittadino del Partito democratico, da un accordo tra il secondo e il terzo classificato al primo turno.
Tagliaferro, già segretario del circolo rossanese, candidato a sindaco e attivista piddino di lungo corso, non si fa scrupoli nello scoperchiare inciuci e indirizzare critiche al sindaco Stasi – ma non solo – reo a suo dire di aver snaturato il suo essere ed aver sottoscritto accordi con chi ha sempre combattuto.
Il rappresentante dem ha inviato una lettera aperta indirizzata ai segretari nazionale e regionale Enrico Letta e Nicola Irto ed al responsabile degli enti locali del partito, Francesco Boccia (quest’ultimo aveva già messo alla berlina Flavio Stasi dopo la sconfitta alle elezioni per il presidente della provincia di Cosenza).

La missiva

«L’elezione a segretario cittadino del Pd di Corigliano-Rossano, terza città della Calabria – scrive Giuseppe Tagliaferro, che con la corrente stasiana del partito non si è voluto accordare, pagandone le conseguenze della sconfitta – ha attratto una particolare inaspettata attenzione, manifestandosi però sempre di più come terreno di gioco per altre partite, con ingerenze esterne, provenienti anche oltre i confini municipali, suscitando preoccupazione per il ricordo di ambigue manovre avvenute nel tempo, a discapito degli interessi del territorio, considerato feudo elettorale».
Basterebbe l’incipit ed invece rincara la dose. «Nell’ambito della stessa elezione si è consumato un accordo avallato dal sindaco Stasi con quelle stesse oligarchie partitiche cosentine, così definite, dalle quali, solo poco tempo addietro, aveva preso le distanze assumendo, in occasione dell’elezione del presidente della Provincia, il ruolo di paladino degli interessi del territorio contro l’egocentrismo cosentino, trasformando oggi, viceversa, quelle stesse oligarchie in credibili e graditi interlocutori. Un accordo – sottolinea Tagliaferro – che ha anteposto prospettive politiche personali, all’interesse del territorio, mettendo la nostra città ancora una volta in una condizione di subalternità cosentina».

La linea di credito e le «ambizioni personali»

Nella lettera, il piddino ricorda che a Stasi, proprio per essersi dichiarato di sinistra, era stata comunque aperta una linea di credito dal Pd locale, partito che «svolge un’opposizione costruttiva, per senso di responsabilità, nonostante i limiti e mancanze della sua Amministrazione, per salvaguardare la fusione e per evitare di consegnare la città alle destre alle prossime elezioni». Al sindaco di Corigliano Rossano, quindi, è stato riferito che per affrontare le prossime sfide elettorali «sarebbe stato necessario allargare la base di attrazione del consenso con un più ampio campo progressista».
«Ma ambizioni personali – prosegue la lettera di Giuseppe Tagliaferro ai vertici del partito – hanno indotto a presunte scorciatoie, radicalizzando conflittualità e divisioni e mettendo a rischio la stessa fattibilità di un progetto politico-amministrativo progressista dal più largo respiro, a tutto favore della destra».

Le corresponsabilità di una fetta del partito

L’ex segretario conclude sottolineando che «pari responsabilità va attribuita a chi del Pd si è fatto co-attore di una tale sconsiderata prospettiva. Al segretario nazionale Enrico Letta, al responsabile degli enti locali Francesco Boccia e al segretario regionale Nicola Irto compete il compito di garantire il processo atteso di rigenerazione del Pd calabrese, se veramente si vuole costruire una compagine credibile, perché un partito così non serve alla Calabria e non serve nemmeno al sindaco Stasi».  (lu.la.)

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