LAMEZIA TERME Un tuffo nel passato che non sa affatto di nostalgia, ma di riscoperta e valorizzazione. Tratti fondamentali per cercare di rilanciare l’immagine del Comune di Lamezia Terme e proiettarla al futuro in un vero percorso di crescita e unità territoriale e di intenti. È più o meno questo il filo logico seguito dall’amministrazione comunale lametina che, su impulso del presidente del consiglio, Giancarlo Nicotera, ha messo a punto un progetto del tutto inedito, frutto di lavoro e ricerca. Ma non solo. I risultati si sono visti questa mattina in una sala consiliare stracolma tra istituzioni, giovani e figure “storiche” della citta, con l’amministrazione Mascaro che ha tolto il velo ai “nuovi” arredamenti.
Scranni e sedute che affondano le proprie radici però nella storia, risalenti agli anni ’50, e che portano tuttora i segni distintivi della storia della città lametina, quelli del vecchio Comune di Nicastro ma conservati in ottime condizioni. «È certamente un messaggio identitario – spiega al Corriere della Calabria il sindaco Paolo Mascaro – testimoniato anche dalle immagini in questa sala riferite al passato dei tre comuni. La voglia di far partecipare a questa bellissima giornata un po’ tutti, dalle scuole a tutti i protagonisti della vita sociale della città. L’aver voluto richiedere a tanti artisti del territorio per dare il loro contributo e rendere la casa comunale, che è di tutti, ancora più bella. Messaggi importanti che vanno verso l’unità, la distensione, la collaborazione, la sinergia ma anche verso i ricordi e la crescita».
Ad illustrare poi il progetto è stato proprio Giancarlo Nicotera: «Questo è un progetto che parte da lontano – precisa – e che vuole abbracciare la città e mettere in risalto l’unione tra gli ex tra comuni». «Ogni giorno – ricorda Nicotera – dobbiamo batterci per l’unione vera di questa città, per questo abbiamo portato qui i vecchi scranni del comune di Nicastro, proprio per testimoniare l’importanza del ruolo che hanno i consiglieri comunali, il Consiglio e la Giunta. Poi abbiamo istallato le sei gigantografie per rendere più calda la sala e che simboleggiano come ognuno debba sentirsi rappresentato in questo palazzo». Dagli scranni all’intitolazione della sala dedicata a mons. Renato Luisi con il rito ufficiale della scoperta della targa: «È un altro segnale, è una figura che aveva a cuore le sorti della città, appoggiando l’idea di unità del fondatore Perugini, risultando fondamentale. C’è stato questo abbraccio quindi tra via Perugini e la sala consiliare, un abbraccio tra il fondatore e colui che ha portato l’idea di unione vera della città».
Ma non è tutto. Il percorso inedito di valorizzazione e riscoperta dell’identità lametina da parte dell’amministrazione comunale ha portato ad un’altra tappa: la realizzazione di una mostra permanente tra i corridoi del palazzo comunale, dove sono esposte le opere di alcuni degli artisti contemporanei lametini. «Questo – spiega al Corriere della Calabria l’assessore alla Cultura Giorgia Gargano – è un esperimento ancora in fase embrionale, è l’inizio della costruzione di una vera e proprio raccolta di arte contemporanea a Lamezia. L’idea alla base è quella di costruire uno spazio condiviso che sia un “museo non museo” e che sappia raccogliere tutte le voci più originali e caratterizzanti della produzione di arte contemporanea sul territorio. Abbiamo invitato per ora gli artisti in mostra, i primi che hanno donato le proprie opere ma spero che in futuro questa iniziativa possa avere un respiro ancora più ampio». (redazione@corrierecal.it)
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