SANTA MARIA DEL CEDRO «Siamo qui per presentarvi le opportunità di Santa Maria del Cedro e di tutta la Calabria». Il presidente della Regione Roberto Occhiuto è intervenuto così all’incontro sulle “Giudecche e i luoghi simbolo della Calabria ebraica” che si è in corso oggi, martedì 31 maggio, a Santa Maria del Cedro. Per Occhiuto un incontro dedicato ai popoli antichi che hanno abitato e abitano la nostra regione, oltre ad avere un forte interesse storico, ha anche un’evidente prospettiva economica: «Io testimonio l’impegno di tutto il governo regionale – ha continuato Occhiuto – per investire sul passato di questa terra perché è una concreta possibilità di sviluppo. Eventi come questo possono creare le condizioni per far conoscere la Calabria a tanti imprenditori interessati a instaurare rapporti commerciali, attirati anche dal ricco patrimonio storico culturale che abbiamo. Il turismo – ha precisato – deve servire a connettere culture, territori ed economie». All’incontro, moderato da Klaus Davi, ha partecipato anche l’ambasciatore Dror Eydar: per la prima volta un’autorità israeliana ha visitato la Calabria. Eydar ha contribuito al dibattito con un intervento che ha ricostruito gli spostamenti del popolo ebraico nel mondo, compreso il Mezzogiorno, un popolo sottoposto a diverse espulsioni nei secoli fino alla deportazione avvenuta nel Novecento e della quale sono rimaste tracce anche in Calabria: «E’ importante per me essere qui e visitare il campo di concentramento di Tarsia, luogo della memoria che la vostra regione custodisce». E poi ha fatto un riferimento al calabrese Benedetto Musolino, fautore del Risorgimento insieme ai garibaldini, nonché senatore: «Originario di Pizzo, ha scritto un saggio sul problema delle comunità ebraiche sparse del mondo e ha suggerito di risolverlo riportando questa gente a casa e costituendo un nuovo stato. Il nostro ritorno a Sion dunque – ha detto Eydar – è legato anche all’Italia, grazie alle idee di un politico calabrese».
Questo governo regionale considera una priorità, oltre che una necessità, costruire un’immagine nuova del territorio calabrese per favorire nuovi mercati e rielaborare l’offerta turistica. Un’offerta che dovrà essere consapevole non solo della bellezza dei luoghi, tra generose coste e parchi naturali, ma anche della storia millenaria di cui sono testimoni. L’incontro a Santa Maria del Cedro sembra andare proprio in questa direzione: «Il nostro obiettivo è costruire un nuovo storytelling» ha detto durante il suo intervento l’assessore Orsomarso. «Noi siamo in ritardo organizzativo su alcuni servizi, ma stiamo provando a risolvere i tanti problemi del settore proprio mentre individuiamo i nostri punti di forza, e li valorizziamo». L’assessore ha continuato citando il brand “Calabria straordinaria” ideato per rilanciare l’immagine della regione negli eventi nazionali e internazionali: «Calabria straordinaria è un progetto che parla a noi stessi della nostra storia e che punta a portare anche nelle scuole i nostri marcatori identitari distintivi, tra i quali, ovviamente – evidenzia Orsomarso – spicca il cedro». Un frutto tipico della costa tirrenica cosentina che unisce l’elemento mediterraneo alla storia calabrese, il cedro di cui questa terra abbonda, infatti, è un importante simbolo di religiosità, e, come viene rimarcato nell’incontro, nell’Antico testamento viene citato oltre 70 volte. Per l’assessore Gallo il cedro è un prodotto che ci contraddistingue e che può essere fonte di ricchezza. Per questa ragione l’assessore all’agricoltura ha messo a disposizione dei fondi per la pubblicazione di un nuovo bando Psr, utile a finanziare nuove produzioni cedricole. «Può essere un’occasione di crescita – ha detto Gallo – per una terra verso la quale comincia ad esserci curiosità».
«E’ un’emozione non piccola quella di essere qui. In Calabria gli ebrei non sono molti ma le tracce sono davvero tantissime, i beni culturali presenti sul territorio regionale ne sono testimonianza». Ha esordito così il vicepresidente dell’Unione Comunità ebraiche (Ucei) Giulio Disegni, che ha aggiunto: «Ricostruire un’identità dopo 500 anni non è impresa facile, soprattutto quando questa identità è stata oggetto di uno strappo improvviso». Disegni ricorda come l’identità storica degli ebrei di Calabria sia stata segnata da eventi tragici come la cacciata ordita dagli editti spagnoli, che allora governavano il regno di Napoli: «La presenza ebraica era ampissima e l’espulsione in tutto il Sud fu violenta». Il vicepresidente Ucei ha delineato, inoltre, le conseguenze di questo evento storico: «La comunità calabrese ha avuto un impoverimento sotto ogni profilo, perché gli ebrei erano inseriti nell’agricoltura, nel commercio e in tutte le attività produttive, contribuivano appieno al bene comune». La missione attuale, dunque, è quella di: «Ricostruire un’identità privata e collettiva con impegno e responsabilità – ha rimarcato Disegni – facendo attenzione alla diversificazione delle storie, perché le nostre società occidentali sono frutto proprio di tutte le culture minoritarie. Solo con questa consapevolezza – ha proseguito – si può parlare di società moderna: chi viene in Calabria deve comprendere che non c’è solo il mare e la montagna, ma gli apporti culturali che hanno costruito l’identità calabrese». Il turismo al quale si fa riferimento non è locale ma internazionale, punta a coinvolgere la comunità europea e gli altri continenti come l’America e l’Australia, che riconoscono nel Sud Italia e nella Calabria una parte delle loro storia. «La Calabria – ha concluso Disegni – potrebbe suscitare interesse in ogni parte del mondo».
«Si parte da qui per un progetto molto importante per il quale bisogna subito fare rete» ha detto durante il convegno Marcello Manna presidente di Anci Calabria e sindaco di Rende. «Condiviso le analisi che ho ascoltato finora, ma vorrei aggiungere che forse bisognerebbe cominciare a coinvolgere le scuole. Avviare un percorso che riguarda le radici, sviluppando quei temi che ci possono essere d’aiuto anche nel settore turistico». E’ intervenuto all’incontro anche Aldo Ferrara presidente di Unindustria: «Il cedro è solo una delle tante eccellenze che attestano il tesoro sommerso di cui siamo proprietari. Secondo me c’è una possibilità enorme di conferirgli un notevole ruolo economico a partire dal settore turistico». E infine il presidente di Unindustria ha suggerito una collaborazione co Israele nell’agricoltura e nella tecnologia: «Questo Paese del Medioriente ha un livello tecnologico molto avanzato, io suggerirei di ospitare una delegazione israeliana per stabilire dei rapporti di scambi commerciali nel settore del tech». Durante il convegno che durerà tutta la giornata è intervenuto anche Klaus Davi che ha ricordato come in Calabria il «primo visionario» che per primo ha parlare della presenza della cultura ebraica nelle nostre comunità è stato lo storico lametino Vincenzo Villella: che ha ricostruito la storia della Giudecca di Nicastro (oggi Lamezia Terme) situata nel centro storico denominato “Timpone”. Il convegno è proseguito con l’esposizione delle Best practice di Santa Maria del Cedro, Bova e Nicotera che stanno investendo per recuperare le antiche giudecche presenti nei borghi. (redazione@corrierecal.it)
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