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L’ambasciatore di Israele: «Facciamo business con la Calabria»

Eydar alla Camera di commercio Cosenza. «Rapporti nel settore industriale, dell’agricoltura e della sicurezza». E spera in un volo diretto

Pubblicato il: 01/06/2022 – 15:22
L’ambasciatore di Israele: «Facciamo business con la Calabria»

COSENZA Il presidente Klaus Algieri ha accolto oggi Sua Eccellenza Dror Eydar, Ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia, in visita alla Camera di commercio di Cosenza. L’incontro rappresenta l’inizio di una collaborazione che ha come obbiettivo l’instaurazione di rapporti diretti tra le imprese locali e quelle israeliane, oltre che per il tramite dell’Ambasciata e della Camera, per attivare scambi reciprocamente vantaggiosi tra le eccellenze del nostro territorio e le realtà tecnologicamente più avanzate dello Stato ebraico.
«Israele è il primo Paese al mondo per start up e innovazione – afferma l’Ambasciatore – e vuole condividere questa sua esperienza anche con le imprese calabresi, in quella che è forse la regione italiana con le più alte potenzialità di sviluppo nel turismo e nell’agricoltura. In un’epoca di crisi alimentare globale offriamo tutta la nostra collaborazione in settori cruciali come l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche, l’hi-tech industriale, la sicurezza, il turismo. Speriamo, ad esempio, di poter aprire un volo diretto tra la Calabria e Israele – prosegue Dror Eyder – così come pensiamo sia possibile replicare qui esperienze come quella di “Techagriculture meeting Italia-Israele: L’agricoltura incontra l’innovazione”, la conferenza che abbiamo recentemente organizzato a Napoli e che ha visto il coinvolgimento  delle più avanzate imprese agricole d’Italia e delle più innovative start-up e aziende agrifood-tech d’Israele per l’ottimizzazione delle risorse e la sostenibilità ambientale».

Algieri: «Incontro di proposte da entrambe le parti»

«Un incontro di proposte da entrambe le parti – dichiara il Presidente Klaus Algieri – in una visita che, con i componenti di Giunta, abbiamo accolto con grande interesse per le prospettive che apre alle imprese del nostro territorio, anche alla luce delle iniziative che l’Ambasciatore sta già definendo con il Presidente della Regione. Sono due culture imprenditoriali che vogliono incontrarsi, come dimostrano quei contatti che in realtà già alcune nostre imprese stanno iniziando a sperimentare, ad esempio, nel mondo dell’agricoltura, che vede in Israele un punto di riferimento nell’innovazione ma, sull’altro versante, mostra altrettanto interesse delle imprese israeliane per le eccellenze agroalimentari del nostro territorio. È l’inizio di una collaborazione che ci siamo riproposti di formalizzare in un prossimo incontro – prosegue Algieri – e che potrebbe estendersi anche ad altre Camere italiane, con l’obiettivo di supportare in modo organico le imprese che intendono aprirsi nuove strade nei rapporti commerciali diretti con le imprese israeliane».

«Sostegno all’Ucraina con attrezzatura medica»

L’ambasciatore ha affrontato anche il tema del conflitto in Ucraina: «Abbiamo condannato questa guerra e abbiamo sostenuto l’Ucraina con attrezzatura medica e anche dall’ambasciata di Roma abbiamo inviato a Leopoli, all’ospedale, sei enormi generatori. Ci sono – ha aggiunto – due imperi, America e Unione Europea. Israele è piccolo, ma facciamo ciò che possiamo fare. Altri tiranni del mondo stanno guardando a questa guerra e stanno imparando».

«L’Olocausto appartiene al passato. Oggi Israele è forte e possiamo difendersi»

Il campo di prigionia fascista di Ferramonti di Tarsia, dove nel corso della seconda guerra mondiale furono rinchiusi molti ebrei, «appartiene al nostro passato ma in quel periodo, negli anni 40 del secolo scorso, mancava lo Stato ebraico indipendente, ma oggi Israele è forte e possiamo difenderci, senza aver bisogno di altri. E lo sanno anche i nostri nemici». Dror Eydar in giornata visiterà il campo e il museo annesso. «Noi – ha aggiunto – possiamo fare una cosa, che i profughi ebrei di questo e altri accampamenti non hanno avuto: noi possiamo accogliere i profughi ebrei di Ucraina, perché questo è lo scopo del terzo regno d’Israele, dopo la distruzione e dopo l’esilio: di essere un focolare nazionale per tutto il popolo ebraico, e anche questo i nostri nemici sanno. I nostri maestri ci hanno insegnato che nella memoria risiede il segreto della redenzione – ha concluso l’ambasciatore – cioè che grazie alla memoria potevamo sopravvivere nelle valli oscure della storia per tornare a casa a Sion, come i nostri profeti nella Bibbia profetizzavano».

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