REGGIO CALABRIA «L’uso di derivati della cannabis è scientificamente riconosciuto come cura, generalmente antidolorifica, in alcune patologie». È quanto affermato in una nota dal capogruppo di “De Magistris presidente” al Consiglio regionale, Ferdinando Laghi, che è primo firmatario della proposta di legge per legalizzare la cannabis terapeutica in Calabria. La proposta è stata firmata anche dai consiglieri Comito, Bruni, Graziano, Loizzo e Neri, tutti i componenti della commissione regionale Sanità.
«Sono nove le Regioni italiane – scrive Laghi – in cui analoghi provvedimenti sono vigenti. La presentazione della proposta di legge per la legalizzazione di questa terapia, in specifiche condizioni di malattia, è certamente un elemento di civiltà che vuole mettere la Calabria al pari delle più avanzate Regioni italiane, ma non solo».
«Si tratta infatti di uno strumento importante – continua il consigliere Laghi – per ridare un aspetto del diritto alla salute a persone assai sofferenti che, finora, non hanno potuto averlo riconosciuto. O che hanno paradossalmente subito, in assenza di una legge regionale attuativa delle disposizioni nazionali vigenti, addirittura problemi e traversie legali».
«Il recente caso – ricorda l’onorevole Laghi – del giovane Cristian Filippo, affetto da fibromialgia, mandato sotto processo presso il tribunale di Paola per la coltivazione di poche piantine di cannabis, con le quali alleviare i dolori determinati dalla malattia, non deve più ripetersi».
«È certamente commendevole – conclude Laghi – che tutti i componenti della commissione Sanità regionale, presieduta da Michele Comito, abbiano deciso di sottoscrivere, insieme, questo importante disegno di legge, a dimostrazione che ci sono ambiti di interesse pubblico che possono e devono appartenere a tutte le forze politiche».
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