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l’intervista

La scommessa dell’assessore Varì: «La Calabria sarà centrale nel Mediterraneo»

Politica energetica, investimenti sulle start-up e la Zes da lanciare. «Vogliamo che la ricchezza in transito resti nel sistema produttivo»

Pubblicato il: 03/06/2022 – 12:38
La scommessa dell’assessore Varì: «La Calabria sarà centrale nel Mediterraneo»

CATANZARO Lo sviluppo della Calabria passa dal ruolo da protagonista che la regione puo’ assumere nel nuovo contesto internazionale grazie alla baricentricità dell’area di Gioia Tauro, terminale di importanti investimenti in prospettiva futura. È questa la strategia che l’assessore regionale allo Sviluppo economico e agli Attrattori culturali, Rosario Varì, delinea in una conversazione con l’Agi nella quale illustra le azioni e i progetti messi in campo dalla giunta guidata dal presidente Roberto Occhiuto per rilanciare l’economia calabrese dopo la pandemia e alla luce delle nuove sfide determinate anche dalla guerra in Ucraina.

Una politica energetica che punta su energie sostenibili e rinnovabili

Varì si sofferma in primo luogo sul tema dell’approvvigionamento energetico, diventato di stringente attualità con l’inizio del conflitto russo-ucraino: «Il Piano regionale Energia e Clima – esordisce Varì – si configura quale strumento strategico fondamentale per seguire e governare lo sviluppo del territorio regionale coerentemente con gli orientamenti comunitari e nazionali in materia di energia e con i fondamentali strumenti di programmazione regionali vigenti. Al fine di indirizzare l’attività di aggiornamento del Piano la Regione Calabria, attraverso l’assessorato allo Sviluppo economico e Attrattori culturali, ha preliminarmente avviato, dopo aver costituito un apposito gruppo di lavoro, una serie di attività finalizzate ad ottenere supporto tecnico nell’individuazione degli indirizzi strategici essenziali e delle linee di sviluppo fondamentali della futura politica energetica regionale, che saranno a breve oggetto di discussione e approvazione in Giunta. In particolare – riferisce l’assessore regionale – è stato sottoscritto un Accordo Quadro non oneroso con Rse Spa, e sono in corso una serie di interlocuzioni con Gse Spa, Enea e la Fondazione Bruno Kessler, che si tradurranno in altrettanti accordi, con cui si mira a ricevere supporto sia nell’attività pianificatoria, sia nello sviluppo di una politica energetica volta alla massimizzazione della produzione di energie sostenibili e rinnovabili, tenendo conto innanzitutto delle risorse naturali, come sole e vento, presenti sul nostro territorio».

Il progetto del rigassificatore a Gioia Tauro

Varì poi evidenzia che «accanto a questa imprescindibile attività di pianificazione, volta ad evitare l’adozione di scelte estemporanee al di fuori di una visione di contesto – discussione che vedrà coinvolti tutti i soggetti interessati in una logica partecipativa delle scelte e culminerà con la discussione in Consiglio regionale – sarà inoltre necessario sfruttare le risorse finanziarie che saranno messe a disposizione dal Pnrr nonché le altre europee, nazionali e regionali che dovranno essere utilizzate in una logica di complementarietà con le prime».
«Dalla messa a terra delle azioni descritte – sostiene l’assessore regionale alle Attività produttive – ci aspettiamo di contribuire agli obiettivi del Green Deal Europeo, che prevede la neutralità climatica entro il 2050, e dello sviluppo sostenibile; una più elevata autonomia energetica del Paese; prezzi dell’energia più contenuti». In campo energetico obiettivo prioritario dell’azione del presidente della Regione Roberto Occhiuto è la realizzazione del rigassificatore a Gioia Tauro, progetto per il quale la Regione ha avviato una serrata interlocuzione con il governo nazionale: «L’emergenza energetica – spiega ancora Vari’ – ha riacceso i riflettori sul progetto del rigassificatore di Gioia Tauro, una storia partita nel 2005 e mai conclusa ma cha avrebbe potuto, se già attivata, renderci meno dipendenti dal gas russo già oggi. Si tratta di un progetto che intendiamo sostenere, sia per la contingenza legata alle conseguenze del conflitto ma anche, e soprattutto, perché si inserisce in una visione di sviluppo complessivo di una regione che intende valorizzare le proprie importanti potenzialità non solo in termini logistici ma anche di esperienze imprenditoriali e di know how. Senza dimenticare – conclude l’assessore regionale allo Sviluppo economico – che a quest’opera potrebbe collegarsi una piastra del freddo, che contribuirebbe a far diventare la zona retro portuale di Gioia un’area di investimenti nel settore agroalimentare».

«La ricchezza “in transito” da Gioia Tauro deve entrare nel sistema produttivo regionale»

In questa dinamica per Varì fondamentale sarà anche la Zes Calabria, che «rappresenta un’opportunità di enorme portata che ancora, tuttavia, si trova nella fase della potenzialità. Lo stesso porto di Gioia Tauro, che vanta numeri di grande rilievo in termini di movimentazione di container, presenta molte potenzialità ancora inespresse. Come ho avuto modo di precisare all’Expo Dubai 2020, la Calabria, attraverso la Zona Economica Speciale e grazie alla presenza consolidata del porto di Gioia, si candida – sostiene l’assessore regionale – ad attrarre importanti realtà imprenditoriali sul proprio territorio, offrendo importanti vantaggi economici, propri delle Zes, come la fiscalità di vantaggio e la semplificazione delle procedure amministrative, e logistici, legati alla centralità mediterranea della nostra regione. Le due direttrici della politica economica, in questo senso, sono rappresentate dagli investimenti nel retroporto, in termini di sistemi di lavorazione e trasformazione, e nel potenziamento delle interconnessioni ferroviarie. L’idea – prosegue Varì – è quella di fare in modo che una parte importante della ricchezza che, attualmente, transita soltanto dalla Calabria, attraverso i container, entri nel sistema produttivo regionale».

La geopolitica “premia” la Calabria

Un esempio concreto, spiega, «è quello di intervenire sulla catena del freddo dei prodotti alimentari, offrendo specifici servizi lungo la filiera produttiva. E non si può non pensare alle conseguenze del nuovo assetto geopolitico che seguirà al conflitto russo-ucraino che vedrà, a giudizio di molti analisti, un forte incremento delle relazioni economiche con il bacino del Mediterraneo e che vedrà la Calabria in una posizione privilegiata, per ovvie ragioni geografiche».

Le misure per l’emergenza Covid e il sostegno alle start-up

Varì ricorda le misure della Giunta a sostegno del mondo produttivo colpito dagli effetti del Covid 19: «L’emergenza sanitaria ha colpito profondamente tutti i sistemi economici e, in maniera particolare, quelli più deboli. La Calabria ha risentito più di altri contesti territoriali delle prolungate chiusure, sebbene la caratterizzazione della ricchezza regionale, più legata al lavoro pubblico, ha garantito una certa tenuta del sistema. La risposta politica alla crisi – rileva – si è focalizzata principalmente sul sostegno alla liquidità mediante la riattivazione del Fondo Centrale di Garanzia sul quale abbiamo investito 5 milioni». Per sostenere il sistema delle imprese è stata poi riproposta la misura Calabria Competitiva, con lo stanziamento di 50 milioni. «Ma nei periodi di crisi – specifica – non bisogna dimenticare di rivolgere lo sguardo anche al futuro ed alla nascita di nuove imprese; e così è nato il bando, attualmente in valutazione, per la nascita di nuove imprese femminili con una dotazione di oltre 5,7 milioni; è inoltre in corso di pubblicazione un avviso per la nascita e il consolidamento delle start up innovative. Su questo fronte, la Calabria, per numero di startup e per qualità delle idee, gioca una partita importante nel panorama nazionale». Secondo Varì «la spinta verso l’innovazione non rappresenta più una scelta ma è una necessità per competere di ogni sistema produttivo. Sui temi della Ricerca e dell’Innovazione abbiamo programmato importanti risorse del Programma regionale 2021/2027 puntando decisamente sul tema del trasferimento tecnologico dal nostro sistema accademico al mondo produttivo, per far sì che i prodotti della scienza diventino elementi di competitività della nostra economia a vantaggio delle imprese ma anche dei cittadini. In questo, sarà decisiva la nostra capacità di attuazione del programma attraverso due principali strumenti di semplificazione amministrativa: il massiccio utilizzo delle tecnologie nei rapporti con le imprese e la standardizzazione dei criteri di selezione dei bandi. Elementi che – conclude – garantiranno trasparenza e rapidità di esecuzione».

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