ROMA È morta a Roma a 89 anni Liliana de Curtis, la figlia unica dell’indimenticato Totò e di Diana Rogliani. Una vita vissuta nel ricordo del padre, cui era legatissima. È stata spesso ospite in televisione, in trasmissioni rievocative della figura di Totò, del quale ha promosso il ricordo con manifestazioni in diverse località d’Italia, e gli ha dedicato anche libri biografici, fra cui Malafemmena, pubblicato nel 2009 per Arnoldo Mondadori Editore.
Il celebre attore napoletano aveva scelto di dare alla figlia il nome Liliana Castagnola, cui era stato legato sentimentalmente prima di unirsi a Diana Rogliani e che si era suicidata per lui.
Sposata in prime nozze, nel 1951, con il produttore cinematografico Gianni Buffardi, Liliana de Curtis ha avuto da lui due figli: Antonello e Diana. Successivamente, fallito dopo pochi anni il matrimonio con Buffardi, si è unita in matrimonio con Sergio Anticoli, col quale ha avuto la figlia Elena, nata nel 1969, e fondatrice del brand commerciale “Caffè Totò”.
Da giovane Liliana si era affacciata alla carriera di attrice partecipando nel 1940 alle riprese del film “San Giovanni decollato” e comparendo nel 1954 in Orient Express. Ha curato per Rai 3 un documentario di mezz’ora “Io lo conoscevo bene”, in teatro ha collaborato con l’autore-attore Antonino Miele, e ha scritto il libro ‘Ogni limite ha una pazienza’, pubblicato da Rizzoli Editore e dedicato a Totò.
«Adoravo papà, ma tra le pareti domestiche era un uomo difficile». Così in una vecchia intervista la De Curtis raccontava della figura del grande Totò. «Sono convinta che il mio matrimonio a soli 18 anni sia stato proprio un modo per sfuggire al suo affetto fin troppo possessivo».
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