Riceviamo e pubblichiamo.
Pur essendomi imposto il silenzio, con grande rammarico mi vedo costretto ad evidenziare e denunciare la campagna diffamatoria a opera della (soccombente) Alessia Bausone, la quale, con l’utilizzo dei media, ha messo in piedi una macchina del fango che non risparmia neanche i miei familiari più stretti, utilizzando argomenti e affermazioni gravemente diffamatorie nei miei confronti che saranno oggetto di esame e specifica (ulteriore) denuncia/querela.
Con queste mie righe voglio solo evidenziare a Alessia Bausone che non riuscirà giammai a portare il giudizio (ora pendente in appello) dalla sede naturale dell’aula di giustizia, nella pubblica (mediatica) piazza laddove non vengono rispettati i più elementari principi del contraddittorio che informano il giusto processo.
I vari articoli pubblicati su alcune testate giornalistiche, locali e nazionali (Afflito si riferisce alla notizia di un’indagine a suo carico per falsità ideologica), sono tutti caratterizzati e frutto di mancato approfondimento ed omesse verifiche i fatti/atti/circostanze contenute nelle gravi affermazioni in esse rese.
Quali sono i documenti falsi che avrebbero indotto il Tribunale di Catanzaro a rigettare il ricorso della Bausone? Qual è l’atto oggetto del falso ideologico in atto pubblico? Quale sarebbe la “cantonata” in cui è incorso il Tribunale?
Tutte affermazioni buttate lì senza nessun fondamento ma tutte connotate dallo stesso scopo: buttare fango e discredito sulla mia persona e su chi mi sta vicino.
Già il precedente tentativo di fare pressione sul Tribunale in primo grado non ha portato molta fortuna alla soccombente Bausone e, certamente, anche questo tentativo di spostare il Giudizio dalla Corte d’Appello alla piazza mediatica subirà lo stesso nefasto destino.
Da chi si professa “Giurista, giornalista, opinionista” è lecito attendersi un comportamento consono a quelli che sono i princìpi che informano tali nobili professioni. Questi vili ed infondati attacchi non fanno di certo onore a queste categorie.
Concludo sottolineando che il sottoscritto è abituato a lavorare sodo nell’interesse della collettività,confidando nell’equilibrio del giudizio della magistraturae non ha tempo da perdere con chi trasforma le battaglie politiche e/o giudiziarie in un grande show mediatico.
Francesco Afflitto
consigliere regionale M5S
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