TRIESTE Trentotto arresti tra Europa e Colombia. Sequestrate 4,3 tonnellate di cocaina e quasi due milioni di euro in contanti. È il bilancio della maxi operazione con la quale il Nucleo di polizia economico finanziaria di Trieste, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo giuliano, ha inferto un nuovo duro colpo alla temuta e potente organizzazione criminale del “Clan del Golfo”, il gruppo più importante tra i narcos colombiani già provato dall’arresto e dall’estradizione negli Stati Uniti del suo capo, “Otoniel”, al secolo Dario Antonio Usuga David. Una sessantina i finanzieri impegnati nella esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di persone tra Italia, Slovenia, Croazia, Bulgaria, Olanda e Colombia, tutte accusate di traffico internazionale di stupefacenti.
Le indagini, durate oltre un anno ed iniziate con la cooperazione della magistratura e della polizia colombiana, unitamente all’Agenzia Usa Homeland Security Investigations, hanno consentito di ricostruire la fitta rete di rapporti tra i produttori di cocaina sudamericani e gli acquirenti sul territorio nazionale ed europeo, facenti capo a noti contesti di criminalità organizzata operanti in Veneto, Lombardia, Lazio e Calabria. Nel mezzo della filiera di distribuzione, sono stati individuati importanti broker e grossisti oltre a vari addetti al trasporto, tutti oggetto delle misure restrittive eseguite. Non solo investigazioni tecniche e di tipo classico: prove sono state raccolte anche mediante l’uso di agenti “sotto copertura”, che si sono infiltrati nell’organizzazione simulando di gestire la parte logistica dei traffici. La loro raccolta è stata resa possibile da ben 19 “consegne controllate” consecutive, fra maggio 2021 e maggio 2022, grazie alle quali sono stati individuati importanti mediatori nel sistema del narcotraffico mondiale e un cospicuo numero di vettori operanti sia in territorio nazionale sia estero.
Sono 4,3 le tonnellate nette di cocaina sequestrate – uno dei più grandi sequestri mai avvenuti in Europa – che si stima pagate circa 96 milioni di euro dai gruppi criminali acquirenti. Sul mercato italiano, la vendita al dettaglio ne avrebbe più che duplicato il valore finale, arrivando ad un prezzo di almeno 240 milioni di euro. Nel corso dell’operazione, oltre a diversi veicoli, tra cui un Tir ed un Suv del valore di oltre 100mila euro, sono stati sequestrati anche 1.850.000 euro in contanti: risorse finanziarie e patrimoniali sottratte alla disponibilità di organizzazioni criminali grazie al lavoro degli specialisti delle fiamme gialle. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11:30 presso l’ufficio del procuratore della Repubblica di Trieste, Antonio De Nicolo.
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