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La vicenda

Possibile soccorso “azzurro” alla giunta Voce, Forza Italia si spacca

Alcuni esponenti forzisti potrebbero sostenere la maggioranza. L’ipotesi al vaglio di un vertice indetto dal coordinatore provinciale Torromino

Pubblicato il: 07/06/2022 – 16:42
di Gaetano Megna
Possibile soccorso “azzurro” alla giunta Voce, Forza Italia si spacca

CROTONE Una parte di Forza Italia sta trattando per entrare nella maggioranza al Comune di Crotone e il centrodestra si spacca. Nel pomeriggio di ieri il coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Torromino, ha convocato una riunione (ore 18) per valutare la possibilità di entrare nella maggioranza che governa il Comune pitagorico.
Alla riunione hanno partecipato i consiglieri Mario Megna, Antonio Manica, Carmen Giancotti e Fabiola Marrelli. Le ultime due non erano state elette nella lista di FI e successivamente si sono avvicinate a questo partito.
Nel corso dell’incontro si è discusso dell’opportunità di sostenere l’amministrazione guidata da Enzo Voce, sottoscrivendo un accordo programmatico: quattro o cinque punti per dare una svolta alla città. In cambio di questo appoggio i rappresentanti azzurri chiedono il riconoscimento di alcune visibilità. In sostanza chiedono di rendere libero l’incarico di presidente del consiglio comunale (attualmente la carica è detenuta da Giovanni Greco) e l’assegnazione della delega all’Ambiente, che Voce ha tenuto per sé da quando è stato eletto sindaco. Alla carica di presidente del consiglio comunale sarebbe destinato Mario Megna, capogruppo di FI. Non è trapelato nulla sulla delega all’Ambiente.
Finita la riunione Torromino, secondo quanto è stato possibile apprendere, è andato ad incontrare Voce. Sull’esito dell’incontro vige il massimo riserbo. Voce, comunque, ha bisogno dei quattro consiglieri comunali che hanno partecipato alla riunione presieduta da Torromino per rimpinguare la sua maggioranza e sperare di arrivare senza traumi sino alla fine della consiliatura. Senza l’aiuto dei quattro, infatti, rischia lo scioglimento anticipato del Consiglio. Lo scoglio da superare è quello dell’approvazione del bilancio consuntivo: ha tempo sino al prossimo 30 giugno.
In un primo momento doveva fare parte della squadra dei “soccorritori” anche Andrea Tesoriere che, però, si è tirato fuori dalla partita ed ha fatto sapere che il suo posto è quello di fare “opposizione dura” all’amministrazione Voce. Non vogliono, invece, sentire parlare di accordo con Voce il vice presidente della Provincia, Giuseppe Fiorino (FI), Fabio Manica (FI) ed Enrico Pedace (ConSenso). Fiorino e Manica fanno parte della corrente di FI che si riconosce nella leadership del presidente della Provincia, Sergio Ferrari, che ha una interlocuzione “privilegiata” con il coordinatore regionale di FI, Giuseppe Mangiavalori.
In particolare Fiorino sta confrontandosi anche con i quattro consiglieri comunali che hanno recentemente abbandonato la maggioranza di Voce (Nicola Corigliano, Salvatore Riga, Anna Maria Cantafora e Vincenzo Familiari).
Nel centrodestra pitagorico ci sono altre aree che non dialogano con le due sopra citate. Alle 18,30 di ieri, in un ufficio di via Firenze, è stata convocata una riunione e sono stati invitati, tra gli altri, Fratelli d’Italia, la consigliera comunale Luana Cavallo con Giancarlo Cerrelli (ex coordinatore provinciale della Lega), e il consigliere Fabrizio Meo. Per Fratelli d’Italia era presente la coordinatrice cittadina, Simona Ferraiana. Giunti sul posto sono stati informati che l’incontro doveva tenersi nello stesso palazzo, ma al piano di sopra nella sede dei DemoKratici. A questo punto Ferraiana è andata via seguita da Cavallo, Cerrelli e Meo.
Il fermento politico è forte perché, al momento, nessuno può escludere che Voce possa non trovare la quadra per mettere in piedi una nuova maggioranza. In questo caso in autunno si potrebbe tornare a votare e nessuno intende farsi trovare impreparato. A favore di Voce gioca comunque il fatto che in autunno i consiglieri e gli altri amministratori potranno contare su un consistente aumento del compenso mensile e molti degli attuali rappresentanti del Consiglio sanno che l’eventuale rielezione non è scontata.

«Questo inciucio “non s’ha da fare”»

«Non serve a Crotone e non è utile per i crotonesi! Non solo noi!». È quanto sostengono, in una nota congiunta, i candidati della lista “Antonio Manica Sindaco” Francesca Alosa, Vladimiro Campana. Maria Lucia Cosentino, Maria Lazzaro, Antonio Marrazzo, Pisano Pagliaroli, Giovanni Procopio, Giuseppe Pucci, Gaetano Ranieri, Antonio Ruberto, M. Stella Salmeri e Lucia Sottile. «Chiunque delle 10 liste a supporto della proposta del centrodestra che candidava l’avvocato Antonio Manica a sindaco – rilevano – ricorderà benissimo le prime parole che ascoltò ancora prima che iniziasse la campagna elettorale dell’estate 2020:“Nella migliore delle ipotesi, voi ed il pure “brav’uomo” Antonio Manica sarete schiavi dei Mario Megna di turno!”. Questo è stato certamente uno dei “complimenti” che abbiamo dovuto ingoiare durante e dopo la campagna elettorale del primo turno».
«Ce lo ricordiamo perché ci dovevamo giustificare – si legge ancora nella nota – perché incessantemente abbiamo dovuto dimostrare che avevamo semplicemente voglia di “dare un contributo” alla nostra città. Tutti i candidati delle 10 liste di appoggio ad Antonio Manica, “portato” direttamente l’Onorevole Torromino, sono stati costretti a difendersi dalle accuse e dagli epiteti che il buon Enzo Voce, ed i suoi seguaci, scaricavano addosso accusandoli di essere trasformisti e portatori d’acqua ai soliti noti di anni di marciume! Sorpresi, delusi, decisamente increduli, certamente disgustati».
«Sono queste le prime sensazioni che abbiamo condiviso – affermano ancora gli esponenti della lista di opposizione – quando abbiamo letto di un probabile accordo tra Forza Italia e il sindaco Voce. Noi che ci siamo schierati in campagna elettorale accanto ad Antonio Manica, mettendoci la faccia, e ci siamo proposti alla città come alternativa al populismo di Voce. Abbiamo dato tutto noi stessi per un progetto politico che era un’alternativa reale alle urla e agli schiamazzi di piazza Marinai d’Italia».
«Abbiamo seguito Antonio Manica e Sergio Torromino – sostengono ancora – perché convinti che questa fosse la strada giusta per rimettere Crotone in movimento dopo la triste parentesi del commissariamento. Quanti veleni e quanta gratuita violenza contro di noi. Ma questo non ci ha fatto retrocedere, anzi… Ieri ci abbiamo creduto ed oggi ci sentiamo traditi».
«Non possiamo accettare né condividere una posizione servile e insignificante – tuonano – mirata unicamente a mantenere in sella Voce in spregio agli interessi dei cittadini. Antonio Manica e i consiglieri comunali che seguiranno questa scellerata strada devono sapere che se oggi occupano gli scranni del Consiglio comunale lo devono a tutti noi che abbiamo raccolto il consenso dei crotonesi.Ci rappresentano e, quindi, non sono e non possono essere pianeti solitari che cambiano orbita per scaldarsi meglio al sole».
«Voce in questi venti mesi – aggiungono ancora gli esponenti politici – ha dimostrato tutta la sua incapacità amministrativa e la sua inconcludenza, e sia una che l’altra non miglioreranno con l’apporto di alcuni consiglieri che si definiscono appartenenti all’area di centrodestra. Mai la città ha toccato livelli così bassi da ogni punto di vista economico, sociale e culturale. Mai Crotone è caduta così in basso. Ed invece di impegnarci nel cercare di costruire una immediata e credibile alternativa a questo fallimento, l’on. Torromino che fa? Si allea con Voce!».
«Con questo inciucio, che potranno inutilmente cercare di nobilitare facendolo passare come un accordo di programma – concludono – Torromino e Manica non hanno tradito soltanto noi, ma hanno voltato le spalle alla città e Crotone non potrà che condannare questo accordo contro natura. Noi non ci stiamo e non ci fermeremo in ogni sede e in ogni luogo per esprimere il nostro sdegno». (redazione@corrierecal.it)

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