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Truffa sui carburanti, chiesto il processo per 21 persone – NOMI

Sono coinvolte nel procedimento “Ghost Oil” della Dda di Catanzaro. Sollecitato il rinvio a giudizio per cinque dipendenti della Regione

Pubblicato il: 07/06/2022 – 19:52
di Alessia Truzzolillo
Truffa sui carburanti, chiesto il processo per 21 persone – NOMI

CATANZARO Chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 21 persone e due società coinvolte nel procedimento della Dda di Catanzaro denominato “Ghost Oil”, inchiesta che verte sui presunti membri di di un’organizzazione operante nella provincia di Crotone  –  attraverso la fattiva collaborazione di tre funzionari regionali – i quali, attestando con false dichiarazioni il possesso dei previsti requisiti di legge (quali la disponibilità di aree agricole, in alcuni casi di proprietà del demanio dello Stato e marittimo, e il possesso di mezzi d’opera per la lavorazione e coltivazione delle stesse), avrebbero ottenuto indebite percezioni di carburante agricolo a prezzo agevolato, gravato da accisa ridotta, che è stato successivamente immesso sul mercato nero a prezzo chiaramente concorrenziale (circa la metà del prezzo standard), per scopi diversi dall’utilizzo in agricoltura, in particolare per essere utilizzato per i motori “da strada”.

Chiesto il processo per cinque dipendenti della Regione Calabria

L’udienza preliminare avrà inizio il prossimo sette luglio. Il pm Francesco Bordonali ha chiesto il processo nei confronti, tra gli altri, per cinque dipendenti della Regione Calabria nell’ufficio “Utenti motori agricoli” nella sede di Crotone. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per Ottone Cesario, 64 anni, di Crotone; Angelo Lonetti, 50 anni, di Crotone e Natale Pacenza, di Scala Coeli (che oggi è in quiescenza); Roberto De Fazio, 42 anni, di Scandale; Alessandro Bianco, 41 anni, di Isola Capo Rizzuto; Francesco Ranieri, 47 anni, di Isola Capo Rizzuto; Saverio Flotta, 41 anni, di Crucoli; Mariantonia Capasso, 67 anni, di Cirò Marina; Graziano Vulcano, 40 anni, di Cirò Marina; Antonio De Meco, 55 anni, di Isola Capo Rizzuto; Giuseppe Giancotti, 40 anni, di Rocca di Neto; Francesco Clindonio, 47 anni, di Cirò Marina; Michele Arena, 34 anni, di Crucoli; Fabio Graziano, 40 anni, di Cirò Marina; Francesco Bevilacqua, 46 anni, di Crotone; Marcello Paolo Scornaienchi, 65 anni, di Petilia Policastro; Luigi Giancotti, 40 anni, di Rocca di Neto; Salvatore Scordamaglia, 62 anni, di Petilia Policastro; C. M.; S. C.; Pasquale Megna, 66 anni, di Crotone. Imputate sono anche le società Kremissa carburanti srl, con sede a Cirò Marina; Scordamaglia Carburanti di Salvatore Scordamaglia sas con sede a Petilia Policastro.
Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria, truffa aggravata.Riconosciute dall’accusa come persone offese lo Stato, la Regione Calabria, Caa Canapa srl; Pasquale Peta; Stefano Bruni.

La truffa dei carburanti

Secondo l’accusa, gli imputati si appropriavano indebitamente di carburante agricolo a prezzo agevolato pur non disponendo dei requisiti previsti dalla legge e con il coinvolgimento dei titolari di imprese operanti nel settore della distribuzione del carburante agricolo che, secondo l’accusa, immettevano sul mercato gasolio destinato ad uso agricolo per fini diversi da quelli consentiti dalla legge. I funzionari della Regione Calabria che avrebbero compiuto accessi abusivi al sistema “Utenti motori agricoli” dell’Agenzia Regionale Calabria per l’erogazione Agricoltura, per gestire illecitamente le pratiche di assegnazione del carburante a prezzo agevolato ad aziende agricole fittizie. In pratica attraverso la compilazione e registrazione di falsi contratti di affitto all’Agenzia delle entrate, false dichiarazioni attestanti la proprietà di mezzi agricoli, anche attraverso la mancata iscrizione alla camera di commercio quale imprenditore agricolo, gli indagati, scrive il gip, «hanno ottenuto l’erogazione di un notevole quantitativo di carburante agricolo, evidentemente sottratto alla destinazione per cui era stato attribuito». (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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