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Il caso

“Divorzio” di Campora da Amantea, la commissione prefettizia impugna il referendum

Una delibera della commissione che guida la città si oppone all’iter: «Per legge non possono essere istituiti nuovi comuni sotto i 10mila abitanti»

Pubblicato il: 08/06/2022 – 17:23
“Divorzio” di Campora da Amantea, la commissione prefettizia impugna il referendum

AMANTEA La commissione straordinaria di Amantea ha impugnato la proposta di provvedimento amministrativo del Consiglio regionale, opponendosi all’iter che prevede il referendum per la “scissione” di Campora (ne abbiamo riferito qui).
A pochi giorni dalle elezioni comunali, i commissari prefettizi Antonia Maria Surace, Vito Turco e Berardino Nuovo con apposita delibera hanno deciso di opporsi in tutte le sedi giudiziarie competenti alla deliberazione Consiglio regionale n. 82 del 6 giugno scorso relativa all’indizione di un referendum consultivo sulla base della proposta di legge di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano riferita alla “modifica dei confini territoriali dei Comuni di Serra d’Aiello e Amantea della Provincia di Cosenza”.
Tra le motivazioni riportate nel provvedimento deliberativo, la commissione prefettizia riferisce che «a norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei comuni, sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10mila abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite».
Ed ancora, «in seguito alla costituzione del nuovo Comune si verificherebbe la situazione paradossale per la quale sia il Comune di Amantea (privato della sua importante frazione), sia il nuovo Comune denominato “Temesa” (originato dal trasferimento della Frazione di Campora San Giovanni al Comune di Serra d’Aiello) scenderebbero sotto la suddetta quota di 10mila abitanti. La suddetta interpretazione, pertanto, oltre a violare apertamente la legge, costituisce un gravissimo vulnus alla partecipazione di tutti i cittadini del Comune di Amantea ad una decisione che li vedrebbe, da un giorno all’altro, privati di una parte fondamentale del proprio territorio». (redazione@corrierecal.it)

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