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«Anomalia fisiologica, non c’è nessuna contrapposizione con le aziende sanitarie e ospedaliere»

Il Dipartimento interviene sulla posizione di alcune Asp e Ao che, nelle delibere di bilancio, evidenziano la mancata erogazione di quote del Fsr

Pubblicato il: 11/06/2022 – 7:30
«Anomalia fisiologica, non c’è nessuna contrapposizione con le aziende sanitarie e ospedaliere»

CATANZARO «Una anomalia strutturata, e comunque non c’è nessuna contrapposizione con le Asp e le Ao». Lo evidenza il Dipartimento regionale Tutela della Salute, che interviene con delle precisazioni in merito alla posizione di alcune aziende sanitarie e ospedaliere che, nelle loro delibere sui bilanci d’esercizio 2021, evidenziano la mancata erogazione da parte della regione delle quote del Fondo sanitario loro spettanti (lo abbiamo scritto qui ). «L’assegnazione che la Regione fa alle aziende sanitarie – quindi quanto ogni anno viene loro assegnato come quota – non è mai definitiva, perché – spiegano dal Dipartimento Tutela della Salute della Regione – a un’azienda viene assegnata la quota definitiva dopo, che il ministero comunica tutti i dati, dalla mobilità alla produzione. Va sempre considerato che il Codice civile impone che i bilanci vanno chiusi entro il 30 aprile, anche se quest’anno è stato spostato al 31 maggio, è chiaro che si chiuda un bilancio utilizzando ricavi che ancora potrebbero subire variazioni perché tutti i dati ministeriali – come mobilità e produzione – ancora non sono definitivi, e va considerato che le assegnazioni definitive non avvengono prima di ottobre dell’anno successivo. E quindi c’è una situazione fisiologica, che magari le aziende possono considerare una patologia ma in realtà è un dato oggettivo. Abbiamo in buona sostanza – specifica ancora il Dipartimento regionale Salute – un dato definitivo di assegnazione delle risorse alle aziende con un tempo che è ritardato rispetto all’obbligo di chiudere i bilanci Ma questa è un’anomalia strutturata». Alcune aziende, come l’Ao Pugliese Ciaccio di Catanzaro, evidenziano anche i mancati rimborsi Covid, ma anche qui il Dipartimento regionale Tutela della Salute specifica: «Abbiamo assegnato alle aziende sanitarie e ospedaliere un anticipo di quota Covid ma poiché non sapevamo in anticipo quanto una azienda poteva spendere, non essendoci stati da parte delle aziende costi Covid proporzionati alla loro grandezza o alla popolazione (ci sono state aziende anche piccole che hanno avuto più esigenze di spese Covid rispetto ad aziende più grandi), le assegnazioni Covid non sono state date tutte subito perché aspettavamo la rendicontazione, rendicontazione che siamo anche obbligati a consegnare al tavolo ministeriale. Il tavolo ministeriale – conclude il Dipartimento – l’ha validata nella riunione che si è tenuta solo poche settimane fa, registrando a nostro favore tra l’altro un piccolo cambio di rotta». (c. a.)

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