MAIERATO La Calabria è l’antica Enotria, è un richiamo storico e identitario che tuttavia riempie spesso (e solo) discorsi generici con al centro riflessioni giustificate ma prive di lucide analisi e strategie di medio e lungo periodo.
Partendo dai dati non è possibile non evidenziare come la produzione vinicola calabrese, nel corso degli ultimi due decenni, sia stata protagonista di una straordinaria crescita qualitativa, ne sono conferma i continui riconoscimenti ottenuti ed una percezione della Calabria come regione vinicola.
Tuttavia attardarsi solo sul tema qualità, per quanto essenziale e decisivo, porta a trascurare un ragionamento più approfondito e che dovrebbe riguardare le quantità, quello che potremmo definire il “vigneto Calabria”.
Specularmente al percorso di crescita qualitativa, infatti, la nostra regione è stata protagonista di un robusto arretramento nelle superfici vitate, una riduzione che oggi ci porta ad avere 8.000 ettari di vigneto e una produzione di circa 500.000 hl.
Per semplificare e sintetizzare, una goccia nel capiente bicchiere del vino italiano.
Ecco perché, essendo la qualità obiettivo essenziale ed irrinunciabile delle aziende, la strategia di una ideale “cabina di regia del vino calabrese” dovrebbe riguardare innanzitutto le superfici vitate, la creazione ed il consolidamento di piccole e medie aziende, l’aiuto a tutte quelle piccole realtà che, sommate, possono di anno in anno, di ettaro in ettaro irrobustire e fortificare i numeri della produzione calabrese.
Sembra rispondere a questa logica di ragionevolezza e visione il sostegno garantito dal Gal Terre Vibonesi a Maria Grazia Greco, giovane imprenditrice che in un contesto straordinario, a Maierato su uno dei pianori che compongono l’altopiano del Poro, ha dato vita ad una vera e propria azienda.
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