CATANZARO «Maltrattato e minacciato di denuncia solo per aver rivendicato il sacrosanto diritto del figlio disabile di poter votare. È quanto è successo in mattinata», secondo la senatrice Bianca Laura Granato (Ancora Italia) in una sezione nel quartiere Corvo di Catanzaro «ad un padre che chiedeva solo la tutela di un diritto costituzionalmente garantito».
«Un mese fa, quindi con largo anticipo rispetto all’appuntamento elettorale di oggi, avevo sollecitato il Comune di Catanzaro e i responsabili degli uffici competenti ad attivarsi sin da subito per consentire ad anziani e disabili di votare, per evitare di trovarsi impreparati, come è avvenuto in occasione delle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre scorsi – rimarca Granato –. Secondo la normativa vigente sono da considerarsi “elettori fisicamente impediti”, “i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità”. Le persone con queste disabilità, e non con altre, possono esercitare il diritto di voto con l’aiuto di un elettore della propria famiglia o di un altro elettore, volontariamente scelto come accompagnatore – spiega Granato –. Esistono precise indicazioni normative per favorire l’esercizio del diritto di voto da parte delle persone con disabilità. Ma evidentemente i solerti referenti della sezione non lo sanno, e ignorano quanto necessario per poter considerare a norma il seggio in cui operano, prima di tutto che la cabina elettorale abbia l’accessibilità alle carrozzelle. Ancora una volta il Comune non ha garantito a tutti la possibilità di esercitare il diritto di voto. Ancora una volta – conclude Granato – si risponde con arroganza e prepotenza a chi vuole far valere un diritto. Questa è Catanzaro».
x
x