«Accogliere degnamente i migranti»

Da giornalista, ma anche da ex presidente del Comitato regionale ed ex Consigliere della Federazione Italiana Pallacanestro nonché medaglia d’oro del Coni, ho scelto di pormi responsabilmente al fianco delle Società sportive di Reggio Calabria che si sono schierate contro quanti hanno deciso di destinare gli impianti sportivi della Città all’accoglienza di migranti, sia pure per un periodo di tempo che si spera di breve durata.
Convinto del dovere di accoglienza che incombe sulle società culturalmente avanzate, ritengo che probabilmente sarebbe stato il caso di ospitare i migranti in strutture più adeguate e non anche in quelle sportive per evitare che i disagi si ripercuotano anche sulle società che si apprestano ad avviare la preparazione fisica e tecnica degli atleti e, pertanto, hanno bisogno di strutture idonee. Superfluo dire che i “palazzetti dello sport” mal si adattano ad accogliere bambini, donne e uomini per periodi di tempo che, prevedibilmente, non sono di breve durata.
Seppure costretti dai doveri dell’accoglienza, sarebbe stato opportuno ospitare i tanti disperati che fuggono dalla fame e dai soprusi in qualsiasi altro luogo ma non in una struttura pensata e realizzata per la pratica sportiva. Reggio Calabria, in particolare, ha una tradizione nell’attività del basket e della pallavolo che non può essere compromessa dall’impraticabilità delle strutture. Siamo tra quanti considerano l’accoglienza doverosa; ma è anche un dovere di chi accoglie non sottrarre alle società sportive che investono tempo e denaro per tenere alto il blasone sportivo delle società e della Città. E questo è il periodo in cui si avviano le attività di preparazione ai campionati.
Le società costituiscono il fondamento del sistema sportivo in quanto rappresentano le istituzioni che consentono agli atleti la pratica sportiva, oltre ad essere considerate come una componente essenziale per lo sviluppo psicofisico dei giovani. Sembra superfluo rammentare inoltre che lo sport, inteso come valore sociale, è in grado di trasmettere modelli di vita virtuosi ed efficaci per l’integrazione sociale e che l’impiantistica è considerata un bene del patrimonio indisponibile delle Amministrazioni locali, anche per essere destinati a soddisfare esigenze e bisogni dei cittadini. Essi sono descritti e valutati in appositi inventari analitici e non possono essere sottratti alla loro destinazione se non nei modi previsti dalla legge.
Il Coni regionale e provinciale ha dato parere favorevole per l’accoglienza degli immigrati nelle strutture sportive, ricordando però, nello spirito dei valori dell’accoglienza medesima, che si debba tener conto del valore sociale delle strutture, tanto da ribadire sia il lavoro svolto al loro interno da tantissime società che il motivo per cui non possono essere più concepibili le occupazioni anche temporanee delle strutture in quanto privano un gran numero di atleti della preparazione all’attività federale. L’auspicio per le istituzioni sportive di Reggio Calabria è che si trovino al più presto soluzioni alternative e più dignitose per dare ospitalità ai migranti, in modo da restituire ai giovani e alle società il diritto allo Sport.

*giornalista