Al via alle 14 lo spoglio delle schede delle elezioni amministrative 2022. Mentre il referendum non ha raggiunto il quorum, l’affluenza per quanto riguarda le comunali è stata del 54,72%, secondo il dato definitivo sul voto relativo agli 818 Comuni gestiti dal Viminale. Alle consultazioni precedenti l’affluenza era stata del 60,12%.
Centrodestra a un passo dalla vittoria al primo turno a Genova, Palermo e L’Aquila. Sorpresa a Verona con l’exploit dell’ex giocatore Damiano Tommasi, sostenuto dal centrosinistra, che è in vantaggio anche a Parma.
In base alla prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per Rai, con una copertura del campione del 5%, alle elezioni comunali a Verona, è avanti l’ex calciatore Damiano Tommasi, sostenuto dal centrosinistra, con il 40,9%, seguito dal sindaco uscente Federico Sboarina con il 28,4%, sostenuto da Fdi, Lega e liste civiche, Flavio Tosi, sostenuto da Forza Italia e liste civiche è invece al 25,8%. Alberto Zelger (liste civiche) è al 3,6%.
Secondo la prima proiezione Consorzio Opinio Italia per Rai alle comunali di Parma (copertura del campione 5%) è avanti il candidato Michele Guerra, sostenuto dal centrosinistra e anche dalla lista Effetto Parma con Pizzarotti, al 45,6%, mentre il candidato di centrodestra Pietro Vignali è al 23,1%, il candidato Dario Costi (Civiltà Parmigiana, Un progetto di comunità, Ora con Dario Costi sindaco, Generazione Parma) è al 10,6%, il candidato Priamo Bocchi (FdI) è al 7,7%. Altri candidati sono al 13%.
Le comunali 2022 spiccano per la riconferma – secondo gli exit poll – nel capoluogo ligure del sindaco uscente, il civico Marco Bucci, dato al 51-55%, appoggiato da Lega Fi Fdi ma anche da ‘Azione’ e i renziani di ‘Italia Viva’. Stando agli attuali numeri, Bucci potrebbe dunque fare il bis al primo turno, battendo l’avvocato Ariel Dello Strologo, attuale presidente della Comunità ebraica e candidato per il ‘campo largo’, che stenta a decollare, almeno a livello locale.
Verso l’en plein al primo round anche Roberto Lagalla, nome indicato dal centrodestra, che con il 43-47% ottenuto sarebbe vicinissimo al traguardo, visto che qui basta il 40% per vincere le elezioni. L’ex rettore dell’ateneo palermitano, fortemente voluto da Lorenzo Cesa dell’Udc e poi caldeggiato anche da Giorgia Meloni e in un secondo momento da Fi e Lega, avrebbe la meglio su Francesco Miceli, ‘portato’ da Pd M5S e alcune liste civiche, che si attesta tra il 27 e il 31%.
A Palermo ha votato per le amministrative il 41,85 per cento degli elettori per un totale di 227.681, di cui 112.149 uomini e 115.532 donne. Per quanto riguarda il referendum ecco i dati: per il primo quesito ha votato il 38,96 per cento, per il secondo quesito ha votato il 38,95 per cento dei votanti, per il terzo il 38,95 per cento dei votanti. E ancora per il quarto quesito referendario ha votato il 38,94 per cento degli elettori e per il quinto quesito il 38,94 per cento degli elettori.
Si prospetta invece un ballottaggio a Catanzaro tra Valerio Donato (tra il 40 e il 44%), candidato di Forza Italia, Lega e Udc, e il nome espresso dal Pd e i pentastellati, Nicola Fiorita, che ha incassato il 31-35%. Qui il centrodestra va in ordine sparso, perché Fdi ha presentato una sua candidata, Wanda Ferro, ferma al 7-9%. Va molto meglio per il partito di Giorgia Meloni, invece, a L’Aquila, dove il sindaco uscente Pierluigi Biondi è a un passo dalla riconferma con il 49-53% rispetto alla sfidante di centrosinistra Stefania Pezzopane (“targata” Pd M5S Iv), bloccata al 23-27%. Si contano sulle dita della mano le reazioni dei leader in vista dello spoglio.
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