CATANIA È stata la madre. La piccola Elena, che nel racconto della donna sarebbe stata rapita da un commando di uomini armati, è stata in realtà uccisa da chi le aveva dato la vita.
La confessione è venuta ventiquattrore dopo il sequestro che non è mai avvenuto. È stata la donna a indicare dove trovare il corpo, che si trovava in un campo incolto, sulla via Turati, a Mascalucia, nel Catanese. La madre abita in via Euclide che è il proseguimento di via Turati. Dal luogo del ritrovamento alla casa della donna ci sono circa 200 metri.
La donna «stanotte ha subito un lungo interrogatorio e le erano state contestate varie incongruenze. Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere – dice all’AGI il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro – e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni presumibilmente confessorie».
La donna aveva denunciato il sequestro ai carabinieri di Mascalucia: aveva raccontato che tre persone incappucciate l’avevano prelevata nel primo pomeriggio a Tremestieri etneo. Una notte di ricerche e interrogatori di parenti e conoscenti in caserma non ha dato esito fino al ritrovamento.
Ai carabinieri la donna aveva raccontato che la bambina, che avrebbe compiuto 5 anni a luglio, sarebbe stata rapita poco dopo avere lasciato l’asilo mentre era con la madre a bordo di un’auto che sarebbe stata bloccata dagli uomini armati. Caricata la bimba su un’altra vettura, sarebbero fuggiti.
In tarda serata le autorità avevano diffuso due foto: in una, scattata proprio lunedì, la bambina indossa pantaloncini corti di colore giallo e una maglietta gialla a maniche corte. In un’altra foto, che circolava già sui social e sembra recare la data di una chat dell’8 maggio, la bambina indossa una tuta blu.
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