CATANZARO Impossibile non notarlo passando da piazza Stocco a Catanzaro: sulla facciata dell’ex ospedale militare ora campeggia la targa “Procura della Repubblica di Catanzaro”. Fa un certo effetto la rinascita di questo edificio storico, un convento del 1400 che da anni giaceva abbandonato.
I lavori sono ormai in via di completamento, all’interno stanno affiggendo la segnaletica che darà indicazioni agli utenti per orientarsi nei corridoi della nuova Procura che si estenderà su tre livelli (piano terra, primo piano e secondo piano) su una superficie di 6000 metri quadri. Gli allacci informatici sono stati già installati compreso internet e si stanno montando i nuovi arredi e apportando lavori di rifinitura. Il traguardo per l’inaugurazione appare ormai vicino per questo progetto del quale si è cominciato a parlare dall’insediamento del procuratore Nicola Gratteri a maggio 2016. Fu lui a lanciare l’input proprio durante la cerimonia, nel suo primo giorno da capo della Dda di Catanzaro: «Da parte del governo – disse Gratteri – c’è la volontà di dare immediatamente inizio ai lavori. Il problema risiede a Catanzaro».
Il problema era il lucchetto burocratico degli usi civici che bloccava da tempo immemore il bene storico. Due mesi dopo le parole del procuratore il problema venne “miracolosamente” risolto dall’amministrazione comunale e l’ex sindaco Sergio Abramo firmò per la cessione della struttura al ministero della Giustizia. Il progetto è stato subito abbracciato dal presidente della Corte d’Appello Domenico Introcaso. La struttura conserverà la bellezza del vecchio convento e sarà eco compatibile: l’energia verrà assorbita dalle stesse pareti dell’edificio che avranno la funzione di una sorta di pannelli solari capaci di seguire lo spostarsi della luce.
La nuova Procura permetterà di risparmiare circa un milione e 700mila euro di fitti. (ale. tru.)
x
x