«Forte flessione» del risultato d’esercizio, «rilevanti scostamenti» tra preventivo e consuntivo, mancata presentazione di documenti contabili, incremento di alcune voci di costo, eccessivo ricorso a proroghe di contratti scaduti. Sono alcune delle criticità che la Corte dei Conti-sezione regionale di controllo ha accertato nell’esame dei bilanci d’esercizio 2017-2019 dell’azienda ospedaliera “Annunziata Mariano Santo S. Barbara” di Cosenza. Sono in totale 10, elencate in una delibera adottata in camera di consiglio lunedì, le voci dei bilanci che i giudici contabili stigmatizzano nella gestione dell’Ao cosentina. Nel dettaglio, anzitutto la Corte dei Conti ha accertato «la forte flessione del risultato d’esercizio dal 2018 (euro 21.706,00) al 2019 (euro -3.716.319,00); criticità in fase di programmazione, visti i rilevanti scostamenti tra bilanci preventivi e consuntivi tra il 2016 ed il 2019». Inoltre, per i giudici contabili si riscontra da parte dell’azienda ospedaliera di Cosenza «per il triennio 2017/2019 la violazione del dlgs33/2013, per mancata pubblicazione degli allegati ai bilanci preventivi 2017, 2018 e 2019 previsti dall’articolo 25, comma 3, del dlgs 118/2011, considerato che, ad oggi, relativamente al 2017, non risulta pubblicato alcun documento, mentre in merito ai bilanci preventivi 2018 e 2019 non risultano pubblicati i seguenti allegati: delibere di approvazione dei rispettivi bilanci preventivi, nota illustrativa che espliciti i criteri impiegati nella elaborazione del preventivo stesso, Piano degli investimenti in cui devono essere riportati gli investimenti da effettuare nel triennio e le relative modalità di finanziamento, relazione del direttore generale che evidenzi i collegamenti con gli altri atti di programmazione aziendale e regionale, relazione del collegio sindacale (per il 2018)». E ancora, la Corte dei Conti censura «l’incremento delle seguenti voci di costo: gli acquisti dei beni sanitari da euro 44.102.521,48 nel 2017 ad € 47.910.128,95 nel 2018 e a euro 53.662.815,37 nel 2019 (+12%); gli acquisti dei beni non sanitari da euro 208.162,50 nel 2017 a euro 261.933,95 nel 2018; gli acquisti dei servizi sanitari da eur 1.493.616,88 nel 2018 ad euro 1.754.268,26 nel 2019 (17%); i costi di manutenzione e riparazione da euro 4.841.048,71 nel 2017 a euro 5.407.465,41 nel 2018; la voce “godimento di beni di terzi” da euro 2.059.697,18 nel 2017 a euro 2.570.803,07 nel 2018 (25%); criticità sul contenimento della spesa farmaceutica nei limiti posti dalla legge; criticità nella gestione dei crediti verso terzi, alcuni dei quali sono risalenti ne tempo; inadeguatezza del fondo svalutazione crediti rispetto al volume dei crediti nei confronti delle Case di cura private (nel 2017 pari al 1,96%, nel 2018 pari al 5% e nel 2019 pari al 6,8%); ricorso all’anticipazione di tesoreria, con mancata restituzione totale della stessa, entro il 31/ dicembre del 2016, 2018 e 2019; presenza di costi per interessi passivi di elevato importo; criticità nella formazione del fondo per “rischi ed oneri” del bilancio 2019, essendovi voci del passivo per le quali mancano le indicazioni nella Nota integrativa del bilancio d’esercizio; ricorso alle proroghe di contratti le cui scadenze sono risultate, in alcuni casi, molto datate, comportando la violazione dei principi di derivazione comunitaria, della trasparenza, della concorrenza e della parità di partecipazione; deroga all’articolo 36 dlgs 50/2016 per l’acquisto di farmaci; incremento della voce residuale del bilancio per “oneri straordinari” dal 2016 al 2020, del 154%». La Corte dei Conti nella delibera indica poi una serie di misure correttive che entro 60 giorni l’azienda ospedaliera di Cosenza dovrà adottare per sanare le criticità dei bilanci del triennio 2019-2019. (c. a.)
x
x