CROTONE «L’elemento più importante emerso dalla riunione del tavolo di quest’oggi è che il Durc (il Documento unico di regolarità contributiva, ndr) è stato rinnovato fino all’ottobre prossimo: ciò consentirà all’amministrazione straordinaria e quindi alla società di partecipare a nuove gare». È quanto dichiarato dal viceministro dello Sviluppo economico (Mise), Alessandra Todde, al termine del tavolo di crisi tenuto questa mattina in Prefettura a Crotone in merito alla vertenza Abramo customer care.
Assieme al prefetto Maria Carolina Ippolito, presenti al tavolo, fra gli altri, anche la parlamentare Cinquestelle Elisabetta Barbuto, il questore Marco Giambra, il sindaco Vincenzo Voce, il presidente dalla Provincia Sergio Ferrari, le rappresentanze sindacali e i commissari straordinari in videoconferenza. Com’è noto, infatti, la società è in amministrazione straordinaria dallo scorso 7 aprile. A inizio maggio scorso sono stati nominati i tre commissari (Federica Trovato, Silvia Bocci e Tiziano Onesti) che dovranno gestire questo difficilissimo periodo che coinvolge il futuro di oltre 3.000 lavoratori sparsi tra Calabria, Lazio e Sicilia (1.200 riguardano il solo sito di Crotone).
Con l’ottenimento del Durc, ha spiegato la viceministro Todde, la triade commissariale «potrà essere più solida sul mercato visto che nel frattempo ha mantenuto le attività commerciali». «I commissari hanno presentato un programma di risanamento aziendale il 6 giugno scorso al Mise – ha reso noto la viceministro – che sarà soggetto ad analisi e quindi a successiva approvazione, ma anticipo che si tratta di un programma unitario: si cercheranno cioè degli acquirenti, considerando tutto il perimetro degli asset aziendali, ovviamente intendendo con questo l’inclusione di tutti i lavoratori. Questo è molto importante perché si cerca di valorizzare la società rispetto alla sua interezza piuttosto che i singoli pezzi». Tradotto significa che si stanno cercando acquirenti per tutto il “pacchetto” Abramo, escludendo la possibilità di cessione dei rami d’azienda.
Rassicurazioni sono arrivate ai sindacati da parte del viceministro, ma anche e soprattutto dai commissari, rispetto alla copertura reddituale dei lavoratori e dei Tfr. «C’è la disponibilità – ha sottolineato Todde – a procedere in maniera condivisa con le Organizzazioni sindacali come d’altronde è sempre stato. Questo tavolo è stato ripreso a distanza di un anno perché si è passati dal concordato preventivo all’amministrazione straordinaria che consente di utilizzare gli strumenti a essa accordata e che danno elementi di certezza diversi rispetto a qualche mese fa».
Il viceministro ha quindi anticipato che i commissari hanno presentato richiesta di Cassa integrazione straordinaria al ministero del Lavoro che adesso sta analizzando la documentazione. «L’amministrazione straordinaria – ha spiegato la viceministro – si divide in due fasi: una attiva, che lavora alla valorizzazione dell’azienda andando a intercettare nuove commesse; e poi c’è un’altra componente che si occupa della gestione degli asset aziendali».
«È stato posto per esempio da parte del Tribunale di Roma – ha chiarito nel merito Todde – il tema dell’analisi del passivo, ma è cosa del tutto slegata rispetto al fatto che i commissari hanno dato disponibilità a poter gestire in maniera disgiunta il pagamento dei lavoratori e il Tfr proprio per non essere vincolati a tempistiche che non sono compatibili con il programma presentato al ministero».
L’individuazione di ulteriori commesse o nuovi acquirenti, ha inoltre rimarcato la viceministro, è del tutto slegata dalle tempistiche previste dal Tribunale. «Il programma dura un anno – ha assicurato Todde – a partire dal momento in cui è approvato dal ministero. Ecco perché quelli a disposizione dell’Amministrazione straordinaria sono tempi certi: le posizioni dei debitori privilegiati, i lavoratori, verranno per tanto liquidate nella misura in cui verranno incassati i crediti. Con lo sblocco del Durc queste condizioni sono nuovamente disponibili e in mano ai commissari».
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