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Viscomi: «La politica non è soltanto vincere». Ma partecipare conta…

«Accanto a Fiorita per il ballottaggio». La replica del deputato del Pd. Con qualche precisazione sul saper perdere e sui caminetti

Pubblicato il: 16/06/2022 – 8:42
Viscomi: «La politica non è soltanto vincere». Ma partecipare conta…

Riceviamo e pubblichiamo.

Gentile Redazione,
l’articolo pubblicato dal vostro giornale ieri mattina, offre il destro per alcune precisazioni e per una riflessione più ampia. La prima precisazione è che nessuno ha proposto ad Antonio Viscomi di essere candidato a sindaco della città di Catanzaro né tantomeno di abbandonare il ruolo di deputato al quale è stata affidata la guida del gruppo parlamentare in Commissione Lavoro e di presidente della commissione giurisdizionale cioè del Tribunale interno della Camera. Il candidato del Partito Democratico, con una scelta meditata e vagliata dalla Segreteria nazionale, è stato Nicola Fiorita, la cui credibilità è stata confermata, se ce ne fosse ancora bisogno, dai voti individuali maggiori dei voti di lista. Sulla candidatura di Nicola Fiorita il partito ha ritrovato unità di intenti e di azione politica: ieri per il primo turno; a maggior ragione oggi nella prospettiva del ballottaggio. Ed è un impegno unitario, questo, che non può essere messo in ombra con suggestive ricostruzioni delle ragioni di eventuali assenze, dovute, come nel caso dello stesso Viscomi, ad un intervento chirurgico e agli ovvi postumi invalidanti, peraltro per tempo preannunciato in un incontro pubblico del Pd alla presenza dello stesso Fiorita. Avanti insieme, dunque, con Fiorita verso il ballottaggio! La riflessione riguarda invece l’iniziativa del Pd per le elezioni amministrative. L’articolo di oggi suggerisce che la scelta di candidare a Pizzo due giovani, di 32 e 22 anni, sia stata inutile perché comunque la lista ha perso e che pertanto non avrebbe senso apprezzare l’esito elettorale per loro positivo. Trattandosi di un comune inferiore a 15000 abitanti, un candidato sindaco può essere sostenuto solo da una lista. In questo contesto, riuscire a convogliare in un’unica lista sensibilità politiche diverse era l’obiettivo politico principale: la lista “Domani è oggi” è appunto frutto del campo largo costruito da Pd, Sinistra italiana, Cinquestelle, DeMa, aggregazioni civiche. Questa aggregazione plurale ha perso le elezioni, ma ciò non toglie che i voti conseguiti dai due giovani candidati, uno primo eletto, l’altra quarta eletta, hanno premiato la scelta di rinnovamento proposta dal Pd ai cittadini. Ed è una scelta di rinnovamento che, al di là delle condizioni locali, è stata sempre e dovunque premiata dagli elettori in questa tornata elettorale. D’altronde è proprio questa la cifra più significativa della nuova stagione avviata dalla segreteria di Nicola Irto: aprire le porte a nuove generazioni e includere soggettività plurali. Questo è il senso del campo largo del quale parla Enrico Letta: non una somma di accordi fra potentati vari, ma una apertura inclusiva di esperienze e sensibilità basata su valori comuni. Per chi pensa che la politica sia solo conquista del potere, allora costruire il campo largo e promuovere una nuova generazione alla fine è solo una inutile perdita di tempo, dal momento che è più facile decidere tutto davanti ad un caminetto. Per chi pensa invece che la politica sia faticosa costruzione del consenso su un progetto di cambiamento, allora riconquistare alla politica attiva la passione e la competenza di nuove generazioni è la sfida vera. E il Pd può vincerla, anche a Catanzaro insieme a Nicola Fiorita.

Fabio Celia, Segretario PD Catanzaro
Antonio Viscomi, Deputato PD

Gentile onorevole Viscomi,
partiamo dalla fine: che in politica conti soltanto vincere è una sciocchezza. Conta, però, partecipare. E – mettiamola in termini non ulteriormente contestabili – il Pd aveva chiesto a Viscomi un impegno diretto nelle comunali di Catanzaro: il prof ha declinato, argomentando che non si può chiedere a un parlamentare di scendere in campo in un comune che non sia il suo. Nel Partito democratico molti ricordano quella presa di posizione: fatto che il Corriere ha riportato, senza polemica.
Sempre partendo dalla fine: che in politica vincere non conti nulla è una sciocchezza. Viscomi lo sa perché una battaglia importante l’ha vinta per sé, per il suo partito e per la Calabria quando ha ottenuto un posto nel listino bloccato che gli ha garantito l’elezione alla Camera dei deputati. Per il Corriere il docente era la scelta migliore che il Pd potesse fare in Calabria. Anche se non era una scelta sancita dalle Primarie ma da un percorso che qualche detrattore aveva, all’epoca, accostato ai caminetti oggi evocati da Viscomi per criticare il nostro articolo.
L’articolo – soprattutto – non suggerisce che a Pizzo sia stato inutile candidare (ed eleggere) due giovani. Nel servizio diciamo infatti che Viscomi «giustamente» gioisce nel pubblicare un selfie con i suoi due candidati vincenti (e ci viene il dubbio che vincere conti qualcosa anche per Viscomi).
Proviamo a riassumere, allora. Vincere non è l’unica cosa che conta, ma non si può dire che non conti nulla. Quelli sulla vittoria, però, sono discorsi scivolosi. Su una cosa, forse, si può essere d’accordo: bisogna saper perdere e accettare qualche critica con sportività. Senza polemica.

Il direttore

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