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Verso la riapertura

Castello Crotone: valutati i rischi sulla radioattività, cauto il sindaco

Concluse le attività di investigazione e di monitoraggio sul Tenorm. La valutazione potrebbe autorizzare la fruibilità della fortezza

Pubblicato il: 17/06/2022 – 20:05
di Giuliano Carella
Castello Crotone: valutati i rischi sulla radioattività, cauto il sindaco

CROTONE «La squadra di lavoro coordinata dall’esperto di radioprotezione Fiorello Martire, nominato dall’Ente, ha concluso le attività di investigazione e di monitoraggio e redatto il documento di valutazione dei rischi radiologici nel Castello Carlo V che è stato consegnato all’Ufficio Ambiente». È quanto rende noto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, in un comunicato stampa.

La fortezza inbita all’accesso dal 2018

L’accesso alla fortezza aragonese, come è noto, è interdetta all’accesso dall’aprile del 2018 attraverso un’ordinanza dell’allora sindaco Ugo Pugliese. Il provvedimento fece seguito a una segnalazione inviata dalla senatrice Margherita Corrado che parlava del ritrovamento di un «materiale di colore grigio-celeste, con forti analogie visive con la fosforite» presente in alcune aree all’interno della fortificazione.
Le analisi confermarono poi valori anomali di radioattività ambientale derivanti dalla presenza di meta silicati contenenti Tenorm nell’area compresa fra l’ex Caserma Campana e l’ex Caserma Sotto Campana. Si tratta, in buona sostanza, di scarti della lavorazione provenienti dalle ex fabbriche.

Nel versante sud presente Tenorm

Quei materiali radioattivi finirono nel versante sud della fortezza all’inizio degli anni ’70 dopo che, in ragione del crollo del muro originale della fortezza (avvenuto a cavallo del 1959), il Genio Civile lo ricostruì, utilizzando come riempimento le scorie erroneamente credute inerti. Dopo la chiusura, si è a lungo dibattuto sull’effettiva capacità del tenorm di provocare danni a colori i quali avessero valicato la soglia del Castello, magari per recarsi nel museo civico, o alla biblioteca comunale. Per sbloccare l’impasse che va ormai avanti da 4 anni, il sindaco Voce di concerto con la Prefettura, ha scelto di conferire incarico un incarico esterno per eseguire i controlli sulla radioattività e quindi stilare uno studio di fattibilità per la riapertura del Castello di Carlo V. Oggi la notizia che gli esami sono stati terminati dalla squadra di tecnici incaricati.

C’è il documento di valutazione rischi

«Il Documento di valutazione rischi – spiega il sindaco nella nota di oggi – adesso sarà trasmesso alla Commissione prefettizia per le valutazioni di merito». «Non entro, ovviamente, nel merito delle conclusioni – frena il sindaco – redatte dal dottor Martire per il dovuto rispetto istituzionale di tutti gli attori interessati». «L’auspicio – ammette Voce – è che si vada ad una positiva conclusione così come ribadisco di avere la penna pronta, una volta adempiuti a tutti i procedimenti previsti, per firmare l’ordinanza di riapertura del Castello-Fortezza».

Verso una riapertura parziale

La soluzione già prospettata dal sindaco negli scorsi mesi – soprattutto davanti alle proteste dei cittadini riunitisi anche in un comitato per la riapertura – è quella di «riaprire parzialmente il Castello Fortezza, realizzando un percorso per l’accesso in sicurezza, isolando alcune zone rendendole non accessibili».

I tempi della bonifica

Tutto questo, sempre in attesa che avvenga la bonifica della fortezza con la rimozione dei materiali. L’Amministrazione comunale, infatti, ha scelto di destinare 1,2 milioni di euro rimodulando i fondi del progetto “Antica Kroton”. L’istruttoria è andata avanti per mesi e l’azione sta ancora coinvolgendo anche il Mibact proprietario del bene culturale e la Regione Calabria. Secondo il segretario regionale del Mic, Salvatore Patamia, i tempi tecnico-burocratici per partire con bonifica richiederebbero almeno un altro anno.

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