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L’intervista

“Divorzio” di Campora da Amantea, Pellegrino: «Iacucci spieghi la sua posizione»

Il neo sindaco a “20.20” attacca il consigliere regionale dem: «Non sarebbe dovuto neppure essere in commissione». E annuncia il futuro della città

Pubblicato il: 17/06/2022 – 7:20
“Divorzio” di Campora da Amantea, Pellegrino: «Iacucci spieghi la sua posizione»

AMANTEA «La cosa maggiormente sorprendente è stata la voglia di cambiamento che ho registrato tra gli elettori. Una sorta di onda lunga di entusiasmo che ci ha premiato oltre i nostri stessi meriti». È la lettura che il neo sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino ha formulato nel corso del suo intervento su 20.20 – la trasmissione andata in onda ieri sera su “L’Altro Corriere Tv” – sulle Amministrative che si sono tenute il 12 giugno scorso nella cittadina del Tirreno cosentino e che hanno premiato la compagine “Nea Polis” guidata appunto dal noto chirurgo cosentino. Una competizione, che arrivava dopo oltre due anni di commissariamento del Comune per infiltrazione mafiosa, definita dallo stesso Pellegrino «corretta». Incalzato dalle domande di Danilo Monteleone -che ha condotto la trasmissione – sul quadro “tempestoso” che ha vissuto negli anni la cittadina tra commissariamenti, inchieste giudiziarie e scioglimenti anticipati, Pellegrino non ha nascosto i problemi: «Amantea viene da una storia “turbolenta” politicamente ed amministrativamente parlando oltre ad un doppio scioglimento per infiltrazione mafiosa». «Credo che tutto questo si sia verificato, a parte lo scioglimento per infiltrazione mafiosa – ha spiegato il neo sindaco – perché finora le coalizioni sono state composte sommando i cosiddetti portatori di voto». «Noi – ha rivendicato Pellegrino – abbiamo fatto un percorso completamente opposto. Siamo partiti da un’associazione “Urban hub”, presieduta dall’architetto Salvatore Campanella, che si è dedicata negli ultimi tempi al decoro urbano, ad un certo punto si è resa conto che ad Amantea occorreva novità». Da qui la nascita di “Nea Polis”, “braccio politico” dell’associazione, ha spiegato Pellegrino. «Noi abbiamo sollecitato e “solleticato” la voglia di cambiamento della città ed abbiamo ottenuto questa risposta che fa ben sperare».
Spiegando le motivazioni della vittoria, poi Pellegrino ha detto: «Noi abbiamo creato la nostra compagine non sommando i portatori di voto, ma cercando l’adesione su un progetto condiviso e condivisibile. Chi ha aderito alla compagine ha prima sottoscritto il programma composto da sette tappe e su questo progetto ci siamo presentati alla città».

«Divisione è un falso problema. Occorre aggregare i nove Comuni dell’area»

Ma il cuore dell’intervista al neo sindaco di Amantea si è concentrata sulla vicenda del referendum che potrebbe portare al divorzio della popolosa frazione di Campora dal suo capoluogo. Un unicum nel panorama amministrativo calabrese, visto che porterebbe alla frantumazione di un grosso comune – appunto Amantea – e alla nascita di una nuova piccola realtà Temesa, a seguito della fusione di parte del territorio amanteano con Serra d’Aiello. Su questo aspetto Pellegrino, ha sostenuto che «c’è un malumore tra i cittadini di Campora che serpeggia, per un presunto abbandono di questa parte del territorio da parte dell’Ente centrale. Che sia questo la vera entità del problema è tutta da verificare, ma è certo che Campora ha avuto i suoi amministratori in seno al Consiglio comunale di Amantea. Per cui verrebbe da chiedersi cosa abbiano fatto nel tempo, nel caso hanno contribuito a questo stato di abbandono».
«È chiaro – ha poi aggiunto – che Campora ha diritto ad una sua individualità, tanto è che nel nostro programma abbiamo pensato di attuare una sorta di decentramento amministrativo, sulla falsa riga delle Municipalità delle grandi città. Su questo aspetto stiamo studiando, assieme ad un docente di diritto costituzionale all’Università di Brescia, la formula migliore». In particolare, Pellegrino ha spiegato che «si intende lasciare la capacità decisionale all’organo centrale e la potestà gestionale, invece, al Consiglio di frazione o Consiglio della Municipalità di Campora». «È – ha poi aggiunto – un progetto che è stato appena avviato». Ma entrando nello specifico della questione Pellegrino ha sottolineato «a noi compete il rispetto delle direttive e degli ordinamenti della Regione Calabria. Dunque noi ci atterremo a queste norme». Secondo Pellegrino però il tema della vicenda deve passare in secondo piano, visto che la questione è di natura diversa, sulla quale il sindaco rivendica una “sua battaglia”. «Si tratta di aggregare i nove Comuni del territorio dell’ex Usl n° 11 di Amantea e farne una unica Municipalità. Attraverso questa strada – ha spiegato il neo sindaco – si riuscirebbe ad ottenere una cittadina, per il basso Tirreno cosentino, di circa 30mila abitanti con indubbie ricadute positive sia dal punto di vista gestionale sia amministrativo. Esattamente come descrive la legge Delrio».

«Iacucci spieghi le “sue” ragioni a difendere la separazione»

Il consigliere regionale dem Franco Iacucci e il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino

Poi però il neo sindaco, stimolato nuovamente da Monteleone, ha affrontato nel vivo la proposta approvata dal Consiglio regionale. Segnalando alcune “anomalie” che si sarebbero verificate nel corso della procedura di approvazione del provvedimento. «Registro che l’iter ha avuto una velocità “supersonica” – ha detto a questo proposito Pellegrino – ed è questo che francamente lascia qualche perplessità. Perché la Regione Calabria – s’interroga – accelera così tanto, come se fosse di vitale importanza la decisione se Campora si debba o meno separare?». Un dubbio che ha sollevato Pellegrino, ricordando però che l’iter non si è ancora completato visto che il provvedimento licenziato dal Consiglio demanda al Governatore l’indizione del referendum. «Noi leggeremo attentamente le carte – ha annunciato Pellegrino – e valuteremo le decisioni conseguenti». Pellegrino si è detto convinto che i tempi per l’indizione del referendum saranno lunghi. «La priorità per Amantea – ha tuonato – è quella di essere rimessa in piedi, visto che ora è veramente in ginocchio: strade dissestate, impossibilità per alcuni cittadini di fare accesso in modo sicuro al proprio domicilio, decoro urbano ridotto ai minimi termini». Per questo il sindaco ha affermato: «ottemperiamo a queste aspetti che mettano in sicurezza la città sia sotto il profilo fisico e di agibilità civile e democratica». Pellegrino non si è sottratto all’interrogativo di chi ci fosse “dietro” l’operazione divorzio di Campora. «L’idea che mi sono fatto leggendo alcuni documenti della I commissione consiliare – ha detto – è legata alla dichiarazione del consigliere Iacucci che nonostante non facesse parte di quella commissione si è trovato a discutere e a perorare la causa (di separazione, ndr). Non devo essere io a chiarire il perché il consigliere Iacucci si trovi a discutere in una Commissione di cui non fa parte».
Ma Pellegrino è entrato nel merito delle dichiarazioni rilasciate dall’esponente dem in quell’occasione definendole «quanto meno scabrose». «Io non ho avuto alcuna possibilità di interloquire con il consigliere Iacucci – ha poi aggiunto -non so se in un prossimo futuro ci sarà la possibilità di capire e valutare quella difesa della causa. Avrà le sue ragioni, ma non sta a me rispondere. Dovrà essere lui a dover motivare quelle scelte».
Infine Pellegrino è ritornato sugli aspetti della sua futura amministrazione: «Mi aspetto una grossa mano dai miei concittadini per far risollevare le sorti di Amantea. L’ho chiesto durante la campagna elettorale. Noi come gruppo ci metteremo il massimo impegno, ma i cittadini dovranno svolgere la loro parte».  (rds)

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