LAMEZIA TERME Non ci sono errori, «le cose vanno come devono andare. Se non rientri nell’immaginario di un regista, pazienza». Parla Vinicio Marchioni, intervistato dal Corriere della Sera. L’attore, 47 anni in agosto, racconta lati sconosciuti di sé. La passione per la manualità, per esempio. «Ho bisogno di sentire la fatica, sono uno che se non suda non sono soddisfatto». Per questo spesso si chiude in una bottega e realizza o restaura mobili. «Spera di realizzare «uno di quei tavoloni con grandi tavole di legno e resine, prima o poi ci riesco» e – per tornare alla storia che le cose vanno come devono – racconta le sue origini. Quello che sembra un approccio zen è, in realtà, «molto calabrese».
«È la mia parte materna – spiega ancora –, chi mi ha sempre fatto stare tranquillo sulle mie possibilità. È andato male questo provino? Ne arriverà un altro. Non devi mettere in giro energia brutta, ma lasciare andare le cose e cercarne altre».
Marchioni, per parte di madre, è originario di Torre Melissa, paese che frequenta fin da piccolo. «Lì stanno i miei migliori amici – spiega nell’intervista –. Sono quattro, ci conosciamo da 40 anni. Uno è fotografo e nei tempi bui, quando non succedeva niente e pensavo di mollare tutto e trasferirmi in Calabria, gli facevo da assistente ai matrimoni. Mi dispiace che nessuno ricordi che sono mezzo calabrese. Solo Fabio Mollo con cui ho fatto “Il sud è niente”, bellissimo film girato a Reggio. Faccio un appello: parlo bene il dialetto. Anche altri in verità».
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x