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l’udienza

Processo alla cosca Farao-Marincola, invocati in appello 6 secoli di carcere

Il pm Guarascio ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Coinvolti politici, imprenditori e pubblici funzionari del Cirotano

Pubblicato il: 17/06/2022 – 19:47
Processo alla cosca Farao-Marincola, invocati in appello 6 secoli di carcere

CATANZARO Ha invocato 54 condanne per complessivi 609 anni di carcere, il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio, applicato come sostituto procuratore generale nel processo d’appello “Stige”, proveniente dal troncone ordinario. Il magistrato ha chiesto, in sintesi, la conferma della sentenza emessa dal Tribunale di Crotone il 25 febbraio 2021 contro la cosca Farao-Marincola, considerata diretta espressione della cosca Grande Aracri, a capo della provincia criminale di Crotone.

La cosca

Capo indiscusso del locale è Giuseppe Farao, ergastolano, capace di impartire ordini alla famiglia anche dal carcere. Una mafia imprenditrice quella dei Farao-Marincola che non si limita a imporre il proprio predominio attraverso le estorsioni ma tende a controllare l’economia, anche attraverso la concorrenza illecita, per monopolizzare ogni settore della vita economica. Una cosca, è emerso dalle indagini, molto proiettata verso «gli investimenti e con tendenza a progetti economici fuori provincia, resi possibili grazie anche all’appoggio di personaggi intranei e contigui residenti in Emilia ed all’estero».
Dal riciclo dei rifiuti, al controllo del pescato e dei prodotti vinicoli e da forno fino al monopolio del taglio boschivo sugli altipiani della Sila e alle vessazioni ai lidi balneari, innumerevoli sono le attività nelle quali la criminalità si è insediata, con grave danno per l’economia pulita e con l’appoggio di imprenditori intranei alla consorteria e disposti a mettere al suo servizio le proprie imprese pur di sbaragliare la concorrenza.

Una disamina delle condanne di primo grado

In primo grado sono stati condannato a 13 anni per associazione mafiosa all’ex sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrilla, 8 anni per concorso esterno in associazione mafiosa all’ex sindaco di Strongoli Michele Laurenzano, 15 anni e 6 mesi per associazione mafiosa all’ex vicesindaco di Cirò Marina Giuseppe Berardi, 4 anni per intestazione fittizia di beni ai due ex consiglieri comunali di Crucoli, Tommaso Arena e Gabriele Cerchiara. Pene importanti anche ai vertici delle varie famiglie di ‘ndrangheta del cirotano: 14 anni e 3 mesi per Vincenzo Giglio, ritenuto il boss di Strongoli; 18 anni per Enrico Miglio, ritenuto il reggente della cosca Giglio in assenza del boss; 16 anni per Francesco Morrone, che per la Dda è al vertice della cosca cirotana; 12 anni e 9 mesi per l’imprenditore Pasquale Malena. Sono 13 anni e 6 mesi di reclusione quelli inflitti a Giuseppe Farao e 14 gli anni di reclusione per Vincenzo Farao. Condannati per 416 bis anche Antonio Giorgio Bevilacqua (13 anni e 6 mesi), titolare di un’azienda di raccolta di rifiuti, mentre all’ex vigile urbano di Strongoli Francesco Capalbo sono stati inflitti 11 anni e 3 mesi sempre per associazione mafiosa. Per lo stesso reato condannati anche Fabrizio Anania (13 anni), Valentino Anania (12 anni), Vincenzo Barbieri (14 anni), Vittorio Bombardieri (13 anni), Francesco Bonesse (13 anni), Giuseppe Bruno (12 anni e 3 mesi), Mario Campiso (13 anni e 6 mesi).

Le richieste

L’accusa ha chiesto la condanna di:
AIELLO Natale, 12 anni di reclusione;
ALOISIO Caterina, 4 anni di reclusione;
ANANIA Fabrizio, 13 anni di reclusione, chiesti 18 anni;
ANANIA Valentino, 12 anni, chiesti11 anni e 6 mesi di reclusione;
ARENA Tommaso, 4 anni;
AULISI Martino, 7 anni di reclusione;
BARBIERI Vincenzo, 14 anni e 5 mesi;
BERARDI Giuseppe,15 anni e 6 mesi; 
BEVILACQUA Antonio Giorgio, 13 anni e 6 mesi; 
BOMBARDIERE Vittorio, 13 anni; 
BOMBARDIERI Carlo, 2 anni; 
BONESSE Francesco, 13 anni; 
BOTTI Roberto, 3 anni e 3 mesi; 
BRUNO Giuseppe, 12 anni e 3 mesi; 
CAMPISO Mario, 13 anni e 6 mesi,; 
CAPALBO Francesco, 11 anni e 3 mesi; 
CARLUCCIO Dino, 5 anni e 6 mesi;
CERCHIARA Gabriele,4 anni; 
CERMINARA Assunta, 13 anni; 
CHIRIACO Emanuele, 4 anni; 
CLARA’ Giuseppe, 12 anni; 
COMBERIATI Luigino, 15 anni e 3 mesi; 
DE VITIS Antonio, 2 anni; 
ESPOSITO Aniello, 12 anni e 6 mesi; 
FARAO Giuseppe di Silvio, 13 anni e 6 mesi; 
FARAO Giuseppe, classe ’47, 30 anni; 
FARAO Silvio, 30 anni; 
FARAO Vincenzo, 14 anni;
FAZI Paolo, 4 anni;
GALLO Giuseppe, 12 anni e 6 mesi;
GIGLIO Vincenzo, 14 anni e 3 mesi;
G. A., 4 anni;
LAURENZANO Michele, 8 anni;
MALENA Cataldo, 11 anni e 3 mesi;
MALENA Pasquale, 12 anni e 9 mesi;
MALETTA Paolo, 3 anni;
MIGLIO Enrico, 18 anni;
MORRONE Francesco, 16 anni;
MURANO Ivano, 4 anni;
NIGRO Alessandro, 4 anni;
NIGRO Salvatore, 13 anni;
NIKOLLA Elton, 4 anni;
PAPAIANNI Salvatore, 20 anni; 
PARRILLA Nicodemo, 13 anni;
PUCCI Giorgio Salvatore, 2 anni;
RUSSO Gaetano, 7 anni;
SALVATO Luigi, 5 anni;
SCARRIGLIA Massimo, 9 anni e 8 mesi;
SPADAFORA Antonio, 14 anni e 6 mesi;
SPADAFORA Luigi, 15 anni e 4 mesi;
SPADAFORA Pasquale, 20 anni e 8 mesi;
SPADAFORA Rosario, 14 anni e 4 mesi;
TRIDICO Giuseppe, 12 anni;
VASAMÌ Piero, 12 anni e 7 mesi;
ZITO Valentino, 12 anni.
La prossima udienza è stata fissata per il 21 luglio per la discussione da parte delle difese. (ale. tru.)

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