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Tormenti a Roma, ko e confusione in Calabria: l’eterna “incompiuta” del M5S

Grillini calabresi di nuovo sulle “montagne russe” per il duello Conte-Di Maio: la “mappa” di chi sta con l’ex premier e chi col ministro

Pubblicato il: 17/06/2022 – 19:36
Tormenti a Roma, ko e confusione in Calabria: l’eterna “incompiuta” del M5S

CATANZARO Tormenti a Roma, con venti di scissione che stavolta soffiano più forte rispetto al passato, e molta circospezione, mista a confusione e incertezze, in Calabria. Per il Movimento 5 Stelle non c’è pace, le “montagne russe” sono il viatico quotidiano dei pentastellati e ora lo sono ancone di più dopo il voto delle Amministrative che nella Capitale hanno di nuovo riacceso il duello dei leader Giuseppe Conte e Luigi Di Maio e in Calabria hanno confermato il trend in discesa dei consensi, sempre più residuali, per i grillini. Che sono adesso di nuovo in mezzo al guado, sospesi tra un passato di boom elettorali, un presente di affanni e di polemiche (Di Maio ha accusato Conte di scarsa democrazia interna, scaricandogli la sconfitta elettorale, e l’ex premier non ha incassato senza colpo ferire…) e un futuro di incognite. Tante, le X che costellano la prospettiva del Movimento 5 Stelle in vista delle Politiche: anzitutto, la loro organizzazione interna, con nodi da sbrogliare come quello del limite dei due mandati (che Conte vorrebbe togliere per togliere spazio a Di Maio…), l’alleanza con il Pd che va ad alti e bassi (più bassi che altri), le future candidature per il Parlamento che faranno sgomitare uscenti e pretendenti a caccia di seggi che saranno anche numericamente inferiori a 5 anni fa (non solo per la revisione dei collegi, ma anche per il prevedibile consistente drenaggio di voti a carica del M5S).

Il ko delle Comunali e i nuovi assetti

In Calabria, tutte queste dinamiche sono essenzialmente foriere di ulteriore caos, e inducono tutti a stare guardinghi. Il dato delle Comunali alle nostre latitudini è stato piuttosto impietoso: giusto per citare un dato, a Catanzaro il Movimento 5 Stelle come lista si è fermato al 2,77%, persino più basso del già misero 3,6% del 2017 (all’epoca si presentò con un proprio candidato sindaco, Bianca Laura Granato, che arrivò al 6% e che poi divenne senatrice, ma che oggi però è una dei tanti ex, anche calabresi, del M5S). In sintesi, un flop, che a Roma comunque è risuonato come un campanello d’allarme, inducendo Conte a riaffidare al parlamentare M5S Massimo Misiti il ruolo di coordinatore regionale del Movimento, e a giorni sono attesi a loro volta i coordinatori provinciali, che comunque – riferiscono fonti pentastellate – dovrebbero essere essenzialmente i parlamentari più “anziani” di riferimento del territorio. Insomma, si prova a ricostruire dalle macerie ma ovviamente non sarà facile, anche perché su queste macerie si poseranno anche le scorie delle lotte per la leadership nazionale, che saranno divisive. Insomma, è l’eterno “rompicapo” 5 Stelle, in realtà anche l’eterna “incompiuta” pentastellata, anche in Calabria.

La “mappa” del Movimento sul territorio

Con Conte al momento – secondo la “mappa” stilata da chi conosce bene il comunque estremamente vario e variegato mondo M5S – sarebbe attestata, sia pure con diversa gradazione, buona parte della deputazione dei portavoce calabresi, soprattutto quelli di “ultima generazione” (e di primo mandato…): Misiti è il più vicino all’ex premier, poi altri contiani ultras sono Riccardo Tucci, Elisabetta Scutellà; altri contiani anche se forse non ultras sono la già sottosegretaria Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Pino D’Ippolito, Paolo Parentela, mentre – a scalare – ci sono parlamentari ritenuti più equidistanti come Alessandro Melicchio e Giuseppe Auddino. Più vicine al ministro e leader pentastellato della prima ora (e per le agenzie di stampa nazionali possibile “scissionista”) Di Maio sono ritenute dai “bene informati” invece la sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci, e la parlamentare Federica Dieni, le uniche due al secondo mandato insieme a Parentela. È questo il quadro del M5S in Calabria secondo l’odierna “fotografia”, ma è un quadro che ovviamente è suscettibile di continui cambiamenti, perché è risaputo che il Movimento 5 Stelle vive di dinamiche tutte proprie, sconosciute agli altri partiti. E tutto può frullare nelle prossime settimane.
Lo “spartiacque”, il totem attorno al quale ruota tutta la galassia pentastellata, resta in realtà uno solo: l’esito del dibattito sul divieto del secondo mandato, se resta o se cade, e anche in Calabria sono in tanti, i grillini che finora sono sempre rimasti alla finestra, a pressare vederlo confermato. Da questo dipenderanno tante cose, anche in Calabria, dove comunque lo scollamento nel M5S c’è, e – raccontano fonti accreditate – sarebbe testimoniato anche dal rapporto non idilliaco tra i parlamentari e i due consiglieri regionali Davide Tavernise e Francesco Afflitto, a loro volta non perfettamente allineati tra loro a Palazzo Campanella (non sarebbe rientrato in realtà lo “strappo” consumato da Afflitto nel voto pro-maggioranza di centrodestra per la nuova Authority ambientale voluta dal governatore Roberto Occhiuto). (a. cant.)

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