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Cosenza, all’Annunziata prelievo multiorgano e due trapianti di rene

Una maratona durata un intero giorno e un’ intera notta: una corsa contro il tempo per assicurare che gli organi siano prelevati nel più breve tempo possibile e giungano ai pazienti destinatari

Pubblicato il: 18/06/2022 – 15:27
Cosenza, all’Annunziata prelievo multiorgano e due trapianti di rene

COSENZA Ha lavorato a pieno ritmo la UOC di Terapia Intensiva, diretta dal dr Pino Pasqua  e l’equipe di Trapianti – diretta dal dottore Sebastiano Vaccarisi – dell’Ospedale Annunziata  che, nella giornata di giovedì, ha eseguito un prelievo multiorgano e due trapianti di rene. Il prelievo multiorgano – cuore, fegato, reni, cornee e per la prima volta anche i polmoni –  è avvenuto su una paziente di sesso femminile deceduta, per emorragia celebrale, nella UOC di Terapia Intensiva, diretta dal dottore Pino Pasqua.

Gli interventi

Gli organi sono stati trasferiti in altri ospedali dove sono stati eseguiti i rispettivi trapianti: il cuore al Monaldi di Napoli, i polmoni all’ospedale di Padova, il fegato prelevato dall’equipe del  San Camillo di Roma è approdato in Basilicata,  il rene sinistro al Gom di Reggio Calabria, il rene destro a Cosenza e le cornee, prelevate dall’equipe di Oculistica, diretta dal dottore Pierluigi Fava sono state acquisite alla Banca degli Occhi dell’Annunziata. Nella stessa giornata, l’equipe di Chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianti,  (equipe: Sebastiano Vaccarisi, Massimo Canonaco, Massimiliano Battaglia e Francesco Filice, anestesisti: Demetrio Buonofiglio e Maria Antonio Reda)-  ha effettuato due trapianti di rene: il rene destro della donatrice deceduta all’ Annunziata è stato trapiantato su un giovane paziente maschio di anni 25 e un altro rene, proveniente dal Pugliese Ciaccio, prelevato da un’altra donna, è stato trapiantato in un paziente di 50 anni. Una no-stop terminata a tarda notte per l’equipe Epatobiliopancreatica e Trapianti «perché gli organi – dice il dottore Vaccarisi – non possono essere conservati e capita, come questa volta, la felice circostanza di farne due di trapianti e di dover passare da un tavolo operatorio all’altro senza soluzione di continuità». Soddisfatto il Commissario Straordinario, Gianfranco Filippelli che ha ringraziato l’equipe di medici, infermieri e assistenti e ha sottolineato: «Il prelievo e il trapianto organi è un’attività che richiede sinergie e il coordinamento di tante componenti, affinché nessun tassello di questa complessa operazione sia vanificato e i prelievi vadano a buon fine. L’intervento delle scorse ore ha dimostrato che l’Hub di Cosenza ha le professionalità e un’ottima propensione al lavoro gruppo; componenti queste che possono e devono portare l’Ospedale dell’Annunziata a potenziare il servizio e a svolgere un ruolo primario, in ambito regionale, come Centro Prelievo e Trapianti». «Un lavoro multidisciplinare, quello del prelievo multiorgani, – si legge in una nota – coordinato dal direttore del Centro Regionale Trapianti, Pellegrino Mancini e dalla Coordinatrice ospedaliera, dottoressa Maria Vigna, che ha visto alternarsi in sala operatoria 5 equipe chirurgiche, specializzate nel prelievo dei vari organi. Una maratona durata un intero giorno e un’ intera notta: una corsa contro il tempo per assicurare che gli organi siano prelevati nel più breve tempo possibile e giungano ai pazienti destinatari, in tempo per essere trapiantati e continuare a svolgere la loro funzione. E capita anche che al termine dei trapianti, al mattino successivo, si debba ritornare sul tavolo operatorio perché ci sono altri pazienti, “programmati”,  da operare e la routine  delle prestazioni chirurgiche da assicurare.  Ma la consapevolezza che la donazione degli organi possa dare un senso, un suono seppure flebile,   ad  una morte prematura e inattesa di una giovane donna, spazza la fatica e riaccende la speranza di vita di uomini e donne in attesa. Il ringraziamento e la gratitudine profonda vanno ai parenti di quella donna che, nel momento più cupo e doloroso del distacco, hanno scelto il gesto generoso e umano della donazione: e il cuore di quella donatrice continua a battere».

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