Nuove “alleanze” crescono! Per capire come e in quale direzione bisognerà attendere il risultato del ballottaggio o, se si preferisce, “la votazione a confronto diretto” che si terrà domenica prossima. Possono esprimere il voto tutti i cittadini che ne hanno diritto, compresi quelli che non hanno potuto o voluto votare al primo turno. La scheda per il ballottaggio comprende il nome e il cognome dei candidati alla carica di sindaco sotto i quali sono riprodotti i simboli delle liste collegate. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo che riporta il nome del ca candidato che si intende scegliere.
A Catanzaro, essendo una città con più di 15.000 abitanti, il ballottaggio se lo aggiudica il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti, cioè il 50 per cento più uno dei voti validi.
Attraverso questo meccanismo si contenderanno l’elezione Valerio Donato e Nicola Fiorita, cioè i due candidati che hanno ottenuto più voti nella prima consultazione. Entrambi, intanto, dovranno fare attenzione a non “cadere” nella rete che si racconta tesa da alcuni personaggi che si ritengono essere “portatori di preferenze”. Di costoro si dice che potrebbero essere già entrati in azione. Il loro fine sarebbe di dirottare voti in cambio di “attenzioni” riguardo alle scelte che l’Amministrazione Comunale intenderà fare nei vari settori. Anche il principio ispiratore non è cambiato: risponde a quello ineffabile, di latina memoria, del “do ut des” (io do perché tu mi dia); una sorta di “attività” che con la politica ha poco in comune ma che, trattandosi di suffragi elettorali, ne potrebbe avere tanto considerato che si riferisce ad un ballottaggio. La stessa cosa è valida per chi la offre, che può attendere tempi più propizi per essere ripagato del suo impegno. Si tratta di una “attività” di intermediazione grazie alla quale solitamente seguono i “ringraziamenti”.
In tanti erano e sono convinti che il “nulla di fatto” della prima tornata delle “Amministrative” potesse essere accantonato senza che qualcuno o qualcosa si muovesse. E invece quel qualcuno li indica pronti a fare quel passo in avanti con il solito refrain della “raccolta indifferenziata” che, anche se di voti, sempre spazzatura sarebbe.
Fa da contraltare la notizia circolata nelle ultime ore in città che dà per certo l’avvicinamento di Fratelli d’Italia alla coalizione di Donato. Quello straordinario 9,16 per cento raccolto da Wanda Ferro in solitaria potrebbe servire a porre la parola fine alle previsioni.
Bisognerà attendere il ballottaggio del prossimo 26 giugno e solo dopo sarà possibile capire chi e perché si è mosso e per quali fini. A quel punto non rimane che prendere atto che la società (forse non solo quella catanzarese) potrebbe essersi trasformata nel corso degli anni. Sarebbe un motivo di soddisfazione sapere che anche le esigenze personali riescono a trasformare la politica. C’è solo da stabilire se tali esigenze servono per una causa seria o per altro. È fuor di dubbio che ciò che in alcune condizioni si chiama “trasversalismo” nella politica responsabile si pratica anche con disinvoltura perché costituisce un dovere sociale, soprattutto quando l’obiettivo è serio e indifferibile.
Potrebbe essere anche questo il “campo di battaglia” sul quale si misureranno le forze per determinare se ci potrà essere un futuro migliore per Catanzaro.
Per intanto ai catanzaresi non rimane altro che pesare le parole senza farsi incantare. Quelle di Donato rispecchiano la realtà che da molti anni la Città ed i cittadini non conoscono. Ecco un passo di un suo intervento che ho apprezzato e che mi piace sottoporre alla valutazione dei lettori: «Il nostro compito è fare in modo che l’Amministrazione Comunale sia amica e non nemica dei cittadini. Ciò consentirà di progettare il futuro e dare risposte concrete ai catanzaresi».
L’impianto politico di Donato, noto sin da quando si è concretizzata la sua scesa in campo, è «dare risposte immediate ai cittadini di ogni fascia sociale, in modo che essi possano progettare il futuro». Sembra poco, ma a Catanzaro concetti di questo tipo non si sentivano da decenni.
Naturalmente ci sarà sempre un qualcuno che dirà che sono parole d’occasione, promesse strumentali, usate in campagna elettorale. Come tante altre cose che potranno fare da cornice per gli avversari, una cosa è certa: sono state dette e, dolenti o nolenti, fanno parte dell’impegno di un candidato a Sindaco.
Qui sarebbe finito il mio articolo se sabato scorso, 17 giugno alle ore 12.46, sul mio cellulare non fosse arrivata una notizia dal titolo “Ballottaggio a Catanzaro, il retroscena della Lega: Fiorita ha chiesto i nostri voti per vincere”.
Questa la notizia: “Nicola Fiorita ha chiesto al presidente Filippo Mancuso il suo sostegno e quello della Lega per vincere le elezioni”.
Il retroscena, sotto forma di replica alla “sardina” Jasmine Cristallo, è di Giuseppe Macrì, segretario provinciale del Carroccio il quale in una nota diramata agli organi di stampa fa apparire tra le righe una pesante accusa al candidato sindaco del centrosinistra. Macrì si rivolge in particolare alla Cristallo invitandola a chiedere a Fiorita «se è vero o non è vero che ha chiesto al presidente Filippo Mancuso il suo sostegno e quello della Lega per vincere le elezioni. Tanto per smascherare l’ipocrisia ed etica, dei cosiddetti puri e duri!».
A Catanzaro – precisa il Segretario provinciale della Lega – appoggiamo con convinzione la proposta amministrativa del professor Valerio Donato, che è convincente sul piano dei contenuti e rappresenta, specie dopo aver conquistato la maggioranza dei consiglieri, l’unica possibilità di buon governo. A meno che non si voglia cacciare la città in un tunnel senza uscita. Decisamente domenica abbiamo avuto un’affermazione elettorale importante, di cui saremo ancora più soddisfatti appena il prof. Valerio Donato il 26 giugno sarà eletto sindaco».
*giornalista
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