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«Il Pnrr e gli enti in crisi finanziaria: ostacoli, semplificazioni, deroghe e opportunità»

Oltre 200 iscritti alla giornata promossa dalla Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche Unical in partnership con il Sole 24 Ore

Pubblicato il: 20/06/2022 – 18:23
«Il Pnrr e gli enti in crisi finanziaria: ostacoli, semplificazioni, deroghe e opportunità»

RENDE Il Pnrr rischia di aggiungere nuove diseguaglianze in un’Italia già afflitta da numerosi e persistenti squilibri sociali e territoriali. Più un quarto della spesa pubblica complessiva (oltre 235 miliardi di euro) è destinato a sostenere progetti e interventi, per lo più infrastrutturali, dei Comuni. Tuttavia, l’allocazione delle risorse finanziarie avverrà prevalentemente attraverso bandi competitivi, per cui “vinceranno” i progetti “migliori”, ossia quelli immediatamente cantierabili e di maggiore qualità progettuale. Sarano dunque avvantaggiati i Comuni più dotati sotto il profilo tecnico-organizzativo e progettuale, di norma quelli più grandi e più presenti nel Centro-Nord, e svantaggiati quelli più piccoli e destrutturati, più frequenti nel Mezzogiorno. Ancor più penalizzati saranno i Comuni in dissesto o pre-dissesto finanziario, che si concentrano prevalentemente in Calabria, Sicilia e Campania con un crescente segnale di allarme in Puglia e nel Lazio dove il fenomeno si sta manifestando con forza più di recente. Per molti di questi Comuni, ad un dissesto segue sempre più frequentemente un pre-dissesto e viceversa generando una spirale di “dissesto infinito”. Tra le principali cause di crisi finanziaria vi è l’impossibilità ad incassare i tributi e le altre entrate proprie, un fenomeno questo imputabile non sempre alla cattiva amministrazione ma in alcuni casi, come ricorda la Corte Costituzionale con la sentenza n. 115/2020, alle difficoltà economiche e sociali del territorio, aggravate dall’emergenza Covid-19.

La crisi finanziaria dei comuni

È indubbio che Comuni in continua crisi finanziaria non hanno avuto per molteplici anni risorse da destinare ad assunzioni, digitalizzazione e innovazione dei processi organizzativi, pertanto sono enti che avranno maggiori difficoltà a catturare e attuare gli investimenti del Pnrr. Sebbene i più recenti interventi normativi, tra cui la legge di bilancio 2022 e il decreto “Aiuti” vanno nella direzione di rafforzare le dotazioni finanziarie e del personale dei Comuni in crisi finanziaria, molto resta ancora da fare per risollevare quelle realtà amministrative che sono state per troppo tempo penalizzate da politiche di bilancio centrali rivolte unicamente al contenimento dei costi e del turnover, impoverendoli sistematicamente di personale adeguato, di capacità amministrative e progettuali, di managerialità. Il rischio che i Comuni in crisi finanziaria non riescano a intercettare le risorse del Pnrr, pur essendo spesso quelli con i bisogni sociali più acuti, è stato approfondito nella densa giornata di studio su “Il PNRR e gli enti in crisi finanziaria: ostacoli semplificazioni, deroghe e opportunità”, organizzata il 14 giugno scorso dalla Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria in collaborazione e con il patrocinio del Gruppo Il Sole 24 Ore, IFEL Fondazione Anci, Ancrel (Associazione Nazionale certificatori e revisori degli Enti Locali) e Calabria, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Paola. La giornata, promossa dalla prof.ssa Maria Nardo, ha visto la partecipazione dei maggiori esperti nazionali in materia di finanza locale, ed è stata aperta dal prof. Domenico Cersosimo, direttore della Scuola, e coordinato da Gianni Trovati de Il Sole 24 ore. L’evento ha riscosso particolare interesse testimoniato dai 240 iscritti e 177 partecipanti per l’intera durata delle relazioni. Le relazioni hanno affrontato in modo analitico le diverse sfaccettature del tema Pnrr-Comuni. In particolare, la prof.ssa Maria Nardo ha analizzato gli impatti del Pnrr sia a livello territoriale sia sugli Enti locali in crisi finanziaria; la dott.ssa Sonia Caffù dirigente della Ragioneria Generale dello Stato, si è occupata dell’evoluzione degli investimenti dei Comuni; il dott. Andrea Ferri, responsabile della Finanza Locale per ANCI e IFEL, ha illustrato gli obblighi e punti di attenzione per l’attuazione degli interventi del Piano; il dott. Francesco Delfino, esperto di finanza pubblica presso la Commissione Arconet del MEF e l’Osservatorio sulla finanza e contabilità degli enti locali del Ministero dell’Interno, ha relazionato sul ciclo finanziario e sul ciclo tecnico progettuale e realizzativo delle opere pubbliche; il dott. Marco Castellani, presidente Ancrel Nazionale, si è soffermato sul sistema dei controlli interni e il ruolo dei revisori; infine, il dott. Arturo Bianco, esperto di Enti locali, ha analizzato la gestione del personale.

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