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l’intervista

Dai dilettanti alla Nazionale, il calcio secondo mister Ulivieri: «Bisogna ridimensionarsi»

Lo storico allenatore a Lamezia: «Il dilettantismo deve restare tale». Su Mancini: «Con i giovani si può ripartire»

Pubblicato il: 21/06/2022 – 17:27
di Giorgio Curcio
Dai dilettanti alla Nazionale, il calcio secondo mister Ulivieri: «Bisogna ridimensionarsi»

LAMEZIA TERME «Perché è un mondo completamente andato fuori giri, bisogna riprendere le dimensioni reali legate allo stato attuale non solo della Calabria dove ci troviamo oggi, ma dell’intera nazione». Non fa giri di parole Renzo Ulivieri, proprio come è abituato fare da sempre nella sua lunghissima vita nel mondo del calcio soprattutto come allenatore e come presidente dal 2006 dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio.

Renzo Ulivieri per i rifugiati

L’occasione è la visita a Lamezia prima e a Miglierina poi per l’evento organizzato per la Giornata Mondiale del Rifugiato promossa da UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. «Il calcio è un mezzo importante per l’inclusione sociale – ha poi precisato Ulivieri – perché, al di là di quello professionistico, c’è tutto un mondo alla base che sta cercando di impegnarsi in questo campo. Il nostro mondo che, insieme alle associazioni, opera sul territorio con i rifugiati, credo stia facendo un’opera importante dal punto di vista sociale ma anche internazionale e qui credo che non ci debbano essere questioni politiche che ci dividono perché è una faccenda umana: quando parliamo di umanità dovremmo andare tutti d’accordo».  

«Il calcio deve ridimensionarsi»

La funzione prettamente sociale e ludica del calcio ha, nel corso degli anni, perso il proprio smacco. Le cause sono da ricercare sotto moltissimi aspetti ma, essenzialmente, su una sempre più preponderante tendenza a valorizzare l’aspetto economico e finanziario e investimenti miliardari che – nella maggior parte dei casi – genera pochi introiti e montagne di debiti.  «Il mondo professionistico è attraversato da molti casi simili e credo bisogna ridimensionarsi, c’è poco da fare. Anche il mondo dei professionisti ha bisogno di trovare le dimensioni legate al periodo storico che sta attraversando il nostro paese. Bisogna quindi cercare di tenere insieme le società di Serie A, di tenerle in piedi e a questo ci pensano ovviamente i presidenti, ma bisogna pensare che sotto c’è un mondo che va aiutato e sostenuto per le funzioni che ha nei confronti della società».  

«Il dilettantismo deve restare tale»

Criticità che riguardano sempre più spesso club di categoria inferiore: numerose le società che, esaurito l’exploit iniziale, da un’estate all’altra si ritrovano con i libri contabili in tribunale. «Stiamo attraversando un momento di difficoltà – spiega al Corriere della Calabria Renzo UIivieri – e il calcio dilettantistico deve assolutamente restare dilettantistico. Poi c’è chi ci lavora dentro come i medici, gli allenatori e i preparatori atletici, e questo è un altro discorso ma il calcio dilettantistico deve ritrovare questa dimensione, ma con le sue finalità che sono anche quelle di vincere le partire, fare risultati ci mancherebbe, ma anche quella sociale e questo lo dobbiamo ritrovare tutti insieme».

«Contento del rinnovo di Mancini in Nazionale»

La mancata valorizzazione dei giovani è una di quelle questioni che il sistema calcio italiano si porta avanti da tanto tempo, tra accuse e recriminazioni e chi punta costantemente il dito. In mezzo, però, c’è un mondiale vinto nel 2006 e un Europeo portato a casa lo scorso anno, ma anche due fallimenti clamorosi come la mancata qualificazione agli ultimi due campionati mondiali. Per mister Ulivieri non c’è da meravigliarsi, «è un film che abbiamo visto spesso perché siamo un popolo che dopo una vittoria si siede, e anche stavolta è successo lo stesso così come dopo il mondiale del 1982 e quello del 2006. Siamo andati a cercare i colpevoli ovunque ma penso che l’ultima Nazionale, quella degli esperimenti e dei giovani, abbia dato dimostrazione che da noi i giovani ci sono, sono bravi e si può ripartire». «Probabilmente – ha spiegato Ulivieri – bisognava ricambiare da subito e probabilmente l’allenatore ha fatto degli errori, come hanno fatto Lippi e Bearzot ma sono quegli errori che, visti da chi ha allenato, vanno capiti perché nascono dal sentimento e dalla gratitudine che questi allenatori hanno e hanno avuto nei confronti dei loro uomini che li hanno portati al successo. Per queste ragioni sono contento che la Federazione abbia confermato la fiducia a Roberto Mancini perché ha fatto un percorso che ora va ripetuto con questi giovani».

La prossima Serie A

E sul prossimo campionato mister Ulivieri non ha dubbi: «La prossima sarà una stagione importante, già quello di quest’anno è stato a mio avviso molto bello perché incerto fino alla fine sia in cime che in fondo. Il mio augurio è che sia tale anche l’anno prossimo. Il nostro campionato è difficile, molti allenatori che arrivano da fuori fanno fatica e per questo dico che i nostri allenatori sono molto bravi perché vengono da una buona scuola di allenatori ma soprattutto da un tirocinio importante che fanno nel nostro campionato». (redazione@corriereca.it)

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