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Maturità, per la prima prova di italiano testi di Pascoli e Verga

Ecco le sette le tracce. Sono oltre 500 mila gli studenti che affrontano l’esame di stato, hanno a disposizione 6 ore

Pubblicato il: 22/06/2022 – 8:58
Maturità, per la prima prova di italiano testi di Pascoli e Verga

ROMA Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul sito e messo quindi a disposizione delle scuole la chiave ministeriale per decrittare il testo della prima prova scritta contenuta nel plico telematico. Sono oltre 500 mila gli studenti che affrontano l’esame di stato, hanno a disposizione 6 ore.

Le tracce della prova di italiano

Sette le tracce di tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Il protagonista di una delle due tracce di analisi del testo, è Giovanni Pascoli, con il brano ”La via ferrata”. L’autore scelto per l’altra traccia di analisi del testo, quella in prosa sarebbe, Giovanni Verga con il brano ”Nedda. Bozzetto Siciliano”. Per la tipologia B – Analisi e produzione di un testo argomentativo, il tema è quello delle leggi razziali, e il brano un testo tratto dal libro scritto da Gherardo Colombo e Liliana Segre, ‘La sola colpa di essere nati’. La seconda proposta è un testo tratto da Oliver Sacks, ‘Musicofilia’. La terza proposta della tipologia B è invece il discorso pronunciato dal premio nobel per la fisica Giorgio Parisi l’8 ottobre del 2021 alla Camera dei deputati dedicato al tema del Covid, dei cambiamenti climatici e dell’importanza della scienza. Per la tipologia C – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità, la prima proposta è un testo tratto da ‘Perchè una Costituzione della Terra’, di Luigi Ferrajoli, sulla pandemia e i suoi effetti economici e sociali. La seconda proposta è un testo di Vera Gheno e Bruno Mastroianni, tratto da ‘Tienilo acceso.

Le parole del ministro Bianchi

«L’esame di maturità non è un test: serve a valutare il percorso svolto dai ragazzi in un periodo particolarmente difficile. E infatti la media dei voti del triennio quest’anno conta fino al 50 per cento sul voto finale. Non serve usare il bilancino. Anche in caso di uno scivolone nello scritto, le commissioni possono essere equilibrate: sono autonome e hanno la responsabilità di valutare la persona». Lo afferma il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista al Corriere della Sera. «Abbiamo cercato di dare ai ragazzi degli spunti di riflessione a partire da un argomento o da un autore. Non è tanto importante che dimostrino di aver studiato, ma che sappiano argomentare il loro punto di vista con un uso appropriato e responsabile delle parole, perché ogni parola è un monumento. L’esame serve per valutare la maturazione di una persona, la sua capacità di rendersi responsabile di un pensiero anche critico».

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