COSENZA Renzo Castagnini, capitano del Cosenza Calcio negli anni 80, è stato escusso questa mattina in Corte d’Appello a Cosenza nel corso del processo sulla morte di Denis Bergamini. I due non si frequentavano ma «avevano un buon rapporto in campo». Castagnini non era avvezzo alla vita mondana, frequentava poco i locali spesso presidiati dai calciatori rossoblù. La figura di Castagnini per la difesa di Isabella Internò (unica imputata nel procedimento) sostenuta dai legali Rossana Cribari e Angelo Pugliese è chiave nel discorso ancora aperto sul presunto giro di scommesse sportive. In aula, viene citata una intercettazione tra Donata Bergamini e Gigi Simoni. La sorella di Denis e il migliore amico del calciatore di Argenta chiacchierano e viene captata una frase «se c’era di mezzo il calcioscommesse Castagnini doveva saperlo». Per la difesa questo rappresenta un segnale evidente della possibilità che il capitano rossoblù fosse a conoscenza di presunte combine mentre il pm Primicerio e gli avvocati di parte civile, Fabio Anselmo e Alessandra Pisa, offrono una diversa interpretazione della frase. Castagnini sollecitato dalle domande dei legali ha smentito qualsiasi discorso legato al presunto sistema di calcioscommesse.
«Sorridente e pieno di vita». Molti dei testimoni chiamati a deporre nel corso del procedimento dinanzi al Tribunale di Cosenza hanno risposto così alle domande su chi chiedeva lumi sulla figura di Denis Bergamini. Giuliana Tampieri passò una notte a Milano con il calciatore «dopo la gara del Cosenza a Monza». Si conobbero quando lei aveva 17 anni (era il 1985), si incontrarono in un ristorante, lei all’epoca era fidanzata. «C’era simpatia» e nell’estate dell’89’, Bergamini andò a trovarla. Si sentirono frequentemente fino al loro incontro avvenuto dopo la gara del Cosenza con il Monza. I due trascorsero alcune ore felici a Milano, passeggiando in piazza Duomo. Una chiacchierata senza affrontare «temi seri», poi il ritorno in albergo dove hanno dormito in camere separate. Tampieri avrà modo di sostenere di non essere mai stata a conoscenza, fino al loro incontro, della relazione con Isabella Internò. A testimoniare sono due sorelle cosentine: Paola e Brunella Ricci. Paola ha frequentato Denis, si sono visti ma non c’è stato nulla di più di un semplice «giro in auto». Anche Ricci, non sapeva del rapporto tra Denis Bergamini e Isabella Internò e quando ha scoperto la relazione «ha interrotto i contatti». Le sorelle però raccontano un aneddoto che riguarda l’ex calciatore, presente all’inaugurazione di un locale a Laurignano. Era inizio novembre dell’89’, e il flashback delle sorelle Ricci restituisce l’immagine di un ragazzo che «stava sulle sue, poggiato con le braccia conserte sulla sua Maserati». Brunella chiese all’ex calciatore se fosse tutto ok e «lui rispose di sì».
L’ultimo teste è Stefano Benanti, ex calciatore che ha incrociato Denis. Mentre il centrocampista di Argenta era punto di riferimento della prima squadra, Benanti era una giovane promessa del settore giovanile rossoblù. Il giovane si trovava spesso a chiedere, a fine allenamento, un passaggio ai compagni più grandi. Un giorno fu proprio Denis ad accompagnarlo a casa e durante il tragitto «non rivolse neanche la parola». Qualche mese dopo la morte del calciatore, Benanti racconta di un incontro avuto con Isabella Internò. Secondo il teste, l’ex fidanzata del numero 8 rossoblù avrebbe raccontato la sua versione dei fatti. Il viaggio in macchina, e la confessione di Bergamini sulla volontà di andare in Grecia e di essere pronto a suicidarsi qualora la ragazza non l’avesse seguito. Poi Denis, sarebbe sceso dall’auto e Internò non l’avrebbe più visto fino al ritrovamento del corpo senza vita sotto il camion. (f.b.)
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