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l’udienza

«Isabella mi disse che Denis era morto. Ma era fredda e distaccata»

Nel processo Bergamini la testimonianza dell’ex compagno Marino. Il racconto del massaggiatore sugli ultimi contatti con il calciatore

Pubblicato il: 23/06/2022 – 17:38
«Isabella mi disse che Denis era morto. Ma era fredda e distaccata»

COSENZA «Non lo sai cos’è successo? Denis si è ammazzato, si è gettato con un tuffo sotto al camion». Francesco Marino, ex compagno di squadra di Denis Bergamini, racconta l’ultima telefonata ricevuta da Isabella Internò a ridosso della morte del centrocampista rossoblù avvenuta il 18 novembre 1989. Marino ha testimoniato al Tribunale di Cosenza nel processo che cerca di chiarire le circostanze di quella morte. Unica imputata (per omicidio volontario in concorso con ignoti) nel procedimento è proprio Internò, che all’epoca aveva una relazione con il calciatore. Per Marino, in quella conversazione telefonica, la ragazza «era fredda e distaccata, non piangeva. Come se stesse raccontando un fatterello, non una cosa che avesse vissuto in prima persona». Sono impressioni riportate a 32 anni dai fatti, così come i ricordi dell’ultimo incontro di persona con la fidanzata di Denis. Marino dice di averla vista mentre si trovava assieme a Renzo Castagnini, capitano di quel Cosenza. Ai due, Interò avrebbe detto che lei e Bergamini si erano lasciati e che lei, allora giovanissima, stava cercando di rifarsi una vita. 
«Aveva incontrato Isabella mente era con Castagnini e lei aveva detto che si erano lasciati e stava cercando di rifarsi una vita». Poi giusto qualche frase di prammatica che si riserva a un cuore che si dice spezzato. 

Altre smentite sull’ipotesi del calcioscommesse

Nel corso dell’udienza di giovedì sono arrivate altre smentite sull’ipotesi che nel contesto in cui è maturata la morte di Bergamini potessero esservi questioni legate al calcioscommesse. In aula sono state riproposte due intercettazioni telefoniche che vedono protagonistra Donata Bergamini, sorella di Denis: una con Gigi Simoni, ex portiere rossoblù, l’altra con Maurizio Lucchetti, all’epoca attaccante dei Lupi. «Se il movente fosse il calcioscommesse, Castagnini e Marino ne saprebbero qualcosa», è il commento al telefono. Per la difesa (gli avvocati di Isabella Internò sono Rossana Cribari e Angelo Pugliese) questo rappresenta un segnale evidente della possibilità che il capitano rossoblù fosse a conoscenza di presunte combine mentre il pm Primicerio e gli avvocati di parte civile, Fabio Anselmo e Alessandra Pisa, offrono una diversa interpretazione della frase.

L’ex massaggiatore e gli ultimi contatti con Bergamini

Dopo Marino è stata la volta di Giuseppe Maltese, ex massaggiatore della squadra. Maltese ha ripercorso gli ultimi contatti con Bergamini. Quando è andato a chiamarlo in stanza per andare al cinema, Maltese ricorda che Denis «aveva lo sguardo perso, come fosse preso dalle sue cose». Quel giorno, Maltese e Bergamini andarono insieme in automobile e il calciatore avrebbe avuto una guida aggressiva, offrendo risposte brusche al massaggiatore. Uno strano nervosismo che si accompagna, per Maltese, a una domanda inconsueta rivoltagli da Denis al cinema. Il calciatore gli avrebbe chiesto dove fosse il bagno. Fatto che ha stupito Maltese, al quale sembrò strano che Bergamini chiedesse a lui una cosa che avrebbe dovuto sapere, visto che frequentava spesso quel cinema, a differenza del massaggiatore. Poteva essere la spia di un disagio?   

Maltese: «Nel libro di Carlo Petrini frasi che non ho mai pronunciato»

A Maltese l’avvocato di Isabella Internò chiede di rievocare le parole che gli sono state attribuite nel libro di Carlo Petrini “Il calciatore suicidato” che, per primo, sollevo dubbi sulla morte di Bergamini. L’ex massaggiatore prende le distanze da quanti riportato nel volume. Petrini, in sostanza, gli avrebbe messo in bocca frasi mai pronunciate e riferite all’utilizzo di droghe e, di nuovo, alla presenza di un giro di calcioscommesse. Di più: all’autore avrebbe anche segnalato alcune correzioni mai apportate. Circostanza che, comunque, non ha portato Maltese  sporgere querela per via – a suo dire – delle precarie condizioni di salute di Petrini, in effetti deceduto prematuramente per un cancro. (redazione@corrierecal.it)

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