CATANZARO Non si ferma, e sta seminando conseguenze importanti, una delle più importanti inchieste contro i clan di Cutro: l’indagine Kyterion che ha duramente colpito la cosca Grande Aracri e i clan orbitanti intorno a essa, costituendo un gancio non indifferente anche per altre indagini condotte contro i cutresi (vedi, tra gli altri, il procedimento Aemilia).
Di recente la Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini preliminari contro il consulente bancario e finanziario Domenico Masciari, 56 anni, di Catanzaro, e Vittoria Proietti, 49 anni, di Subiaco. Al centro delle indagini vi è la figura di Gennaro Pierino Mellea, già condannato in via definitiva in Kyerion e considerato a capo della “cellula criminale” operante nella provincia di Catanzaro, fidatissimo referente nella provincia di Catanzaro di Nicolino Grande Aracri.
Quest’ultimo troncone di inchiesta, vergato dal sostituto procuratore Domenico Guarascio, vede Domenico Masciari indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e Vittoria Proietti per ricettazione aggravata dal metodo mafioso.
Secondo l’accusa, Masciari, in veste di consulente bancario e finanziario, avrebbe fornito consulenza e opera professionale per gli affari gestiti dalla consorteria. In pratica avrebbe aiutato i membri della cellula catanzarese dei Grande Aracri, in particolare Mellea, a reinvestire, riciclare e reimpiegare ingenti somme in denaro contante (non inferiori, in una occasione, a 200mila euro) provento delle attività illecite della consorteria. Masciari e Proietti, stando alle risultanze di indagine, sono i “cristiani buoni” (per usare un’espressione cara al boss Nicolino Grande Aracri), i professionisti esperti, di cui la cosca era solita servirsi per reinvestire ingenti quantità di soldi sporchi. Masciari avrebbe operato tramite investimenti su piattaforme finanziarie on line di tipo binario ed estere. In cambio avrebbe ricevuto, talvolta, denaro in contanti da Mellea. In una occasione avrebbe consegnato denaro in contanti a Vittoria Proietti, sua collaboratrice di fatto, la quale avrebbe successivamente investito tale denaro nella piattaforma 24Opition.com.
Compito della Proietti sarebbe stato quello di ricevere somme in denaro contante di provenienza illecita e investirle in piattaforme on line estere di trading binario. L’indagata, stando alle indagini, ha anche creato conti bancari all’estero dove far confluire, attraverso bonifici, i proventi delle operazioni finanziarie. In sostanza, “cristiani buoni” per investire denaro sporco e creare ancora più denaro. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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