REGGIO CALABRIA «Ad un anno di distanza dall’inferno dell’Aspromonte, con quattro persone che persero la vita ed ettari di aree protette andati in fumo a causa degli incendi divampati ad agosto 2021, ritornano i roghi nel reggino. Questa volta è l’area di Siderno a destare particolare preoccupazione, ma sono diversi gli interventi su tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria registrati nella sola giornata di ieri». È quanto denuncia, in una nota, la parlamentare europea del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara.
«È chiaro – aggiunge – che, ad oggi, non si è andati oltre i vacui annunci e le scarse risorse impegnate. Non c’è stata alcuna azione preventiva, chilometri di aree collinari e boschive sono state distrutte dalle fiamme, sulla stampa nazionale si sono consumati fiumi d’inchiostro per salvare gli alberi millenari dell’Aspromonte eppure ci ritroviamo nuovamente a fare il conto dei danni a causa di nuovi incendi».
Secondo Ferrara, «la mano criminale certamente coadiuvata dalle alte temperature, dietro questi fenomeni è innegabile».
«Allora bene l’accordo di programma fra Regione e Carabinieri per la salvaguardia dei boschi – segnala – avvenuto, però solo dieci giorni fa. Bene i droni e il monitoraggio costante che ancora non c’è. Tutto troppo tardi però, si doveva programmare prima per non trovarsi oggi, ancora una volta, assediati dalle fiamme».
«Che questa sarebbe stata l’ennesima estate rovente – conclude l’europarlamentare – era largamente prevedibile anche perché di estati fresche in Calabria è difficile ricordarsene. Sì bisogna programmare prima perché altrimenti si è complici di chi, dietro una cortina di fumo nero, continua a bruciare la Calabria».
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