WASHINGTON Storica sentenza in Usa della Corte Suprema sull’aborto. Cancellata la sentenza “Roe vs Wade” che da 50 anni garantisce il diritto delle donne di interrompere la gravidanza. «La Costituzione non garantisce un diritto all’aborto», si legge nella sentenza appoggiata dalla maggioranza conservatrice della Corte che ribadisce che «l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti», vale a dire autorizza gli Stati la possibilità di vietarlo.
«La Roe è stata sbagliata in modo eclatante sin dall’inizio», ha scritto nell’opinione della maggioranza il giudice Samuel Alito riferendosi alla sentenza del 1973. «La sua argomentazione era eccezionalmente debole, e ha avuto dannose conseguenze – ha scritto ancora – e, piuttosto, che portare a un accordo nazionale sulla questione dell’aborto, ha infiammato il dibattito ed aumentato le divisioni».
Con questa decisione, destinata a provocare un enorme terremoto politico e sociale negli Stati Uniti, i sei giudici conservatori hanno quindi confermato la legge, approvata dal Mississippi che vieta l’aborto dopo le prime 15 settimane, che è in contrasto con quanto stabilito dalla Roe, che lo rende possibile fino a 24 settimane. Sono oltre una ventina gli Stati, in maggioranza in stati del Sud e Mid West a guida repubblicana, che hanno approvato leggi restrittive sull’aborto o veri e propri divieti. Leggi che sono state di fatto legittimate dalla decisione di oggi della Corte Suprema. Una sentenza che rappresenta una vittoria storica per il movimento conservatore e pro life americano che per anni ha lavorato in questa direzione.
Esulta il movimento per la vita insieme alla storica vittoria incassata oggi con la decisione della Corte Suprema di annullare la sentenza che riconosce il diritto costituzionale all’aborto. «Per quasi 50 anni la Corte Suprema ha imposto una politica di aborto estrema e non popolare, oggi la possibilità di determinare se e quando limitare l’aborto è tornato al popolo americano», ha detto Jeanne Mancini, presidente di March for Life.
«Deve essere notato che questo giorno storico per la democrazia non sarebbe stato possibile senza la leadership e l’impegno per la vita del presidente Donald Trump, grazie Mr President», ha dichiarato Brooke Rollins presidente dell’America First Policy Institute, ricordando che questo risultato non sarebbe stato possibile se Trump non avesse nominato ben tre giudici conservatori della Corte Suprema durante il suo mandato.
Centinaia di persone, in maggioranza donne, si sono riunite già prima della diffusione della decisione per protestare di fronte all’edificio che ospita il massimo organismo giuridico americano. E le principali organizzazioni per la libertà di scelta hanno diffuso un comunicato in cui denunciano “ogni tattica e minaccia di gruppi che usano la distruzione e le violenza come mezzo, non parlano per noi, i nostri sostenitori, le nostre comunità e il nostro movimento”, si legge nella dichiarazione di Planned Parenthood, Naral Pro-Choice America e Liberate Abortion Campaign. “Siamo impegnati a proteggere ed espandere l’accesso all’aborto e alla libertà riproduttiva attraverso un attivismo pacifico e non violento” sottolineano.
«Questo è un giorno monumentale per la sacralità della vita», twitta l’attorney generale del Missouri, Eric Schmitt, annunciando che «a seguito della decisione della Corte Suprema di annullare Roe vs Wade, il Missouri è il primo a mettere fine all’aborto».
«Oggi è un giorno storico, ma noi ricordiamo i 60 milioni di vite innocenti perse – ha aggiunto Schmitt che ha postato la foto mentre firma la misura – c’è stato molto lavoro dietro le quinte per raggiungere questa incredibile vittoria».
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