LAMEZIA TERME Arte e fede, un binomio inscindibile, testimonianza di una ricchezza storica e culturale tramandata fino a noi lungo una linea temporale che affonda le radici in secoli lontani e che non si discostano poi molto dall’attualità. Opere eterne, emblematiche, espressione di curiosità, maestria e abnegazione e che traboccano di sacrificio, visione artistica e meraviglia.
Quelle ad esempio del grande artista del ‘600 Mattia Preti, il “Cavalier Calabrese”, ambasciatore lungo i secoli dell’arte calabrese nel mondo, nella storia futura. E che ancora desta stupore e meraviglia, emozioni e sentimenti che si provano osservando l’opera inedita e ricercata, “Gli Evangelisti Luca e Giovanni”, presumibilmente del 1670, e appartenente alla collezione privata di Carlo Perri. «Nella tela in collezione Perri – spiega Mario Panarello – la coppia degli Evangelisti si arricchisce di una componente cara all’artista tavernese, il tenebrismo, che qui viene rimarcato significativamente, conferendo all’opera una suggestione insolita». «Se non in questo dipinto – spiega ancora – in nessuna delle serie o opere citate riproducenti tale iconografia, il pittore di Taverna raggiunge esiti così elevati di lirismo e intensità».
Partendo dal piccolo centro di Taverna, nel Catanzarese, l’arte di Mattia Preti raggiunte Lamezia Terme e le stanze del Museo Diocesano, proprio dove nel corso degli ultimi decenni era stato già accarezzato il “sogno” di possedere nella pinacoteca proprio un’opera di Mattia Preti. «Per diversi anni – spiega al Corriere della Calabria Francesco Emanuele, direttore del Museo diocesano di Lamezia Terme – ne siamo stati convinti, poi “L’estasi di San Francesco d’Assisi”, dopo alcuni studi e ricerche, è stata attribuita a Francesco Cozza. È comunque un orgoglio per tutta la Calabria e in particolare il museo diocesano essendo il tema del dipinto religioso, due Evangelisti, San Giovanni e San Luca, che in questo spazio trovano compimento, un tema che ben si addice al Museo Diocesano».
L’opera è esposta al Museo diocesano di Lamezia fino al prossimo 10 luglio dopo il vernissage di oggi pomeriggio organizzato dall’associazione culturale Arete, a cura della presidente Raffaella Gigliotti: «Continua il nostro viaggio nella Calabria dell’arte e dei suoi tesori più preziosi – spiega al Corriere della Calabria – e gli storici dell’arte non avevano traccia di un passaggio da Lamezia Terme di un’opera di Mattia Preti ed è per questo che abbiamo deciso di proporre quest’opera carica di spiritualità che non poteva essere accolta se non all’interno del Museo diocesano già traboccante di quell’arte che è in fondo il messaggio dei Santi».
Accanto al Cavalier Calabrese, infatti, c’è anche Cesare Berlingeri, con il suo ‘Amore Rosso per Mattia Preti’ del 2013. «Pieghe che rimandano ad altre pieghe, che si riflettono nello spazio e nel tempo, senza soluzione di continuità». (redazione@corrierecal.it)
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