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La protesta

Corigliano Rossano, operatori del verde sul tetto di una scuola. «Il sindaco ci ha sottratto il lavoro dopo 17 anni»

Singolare sit in di due operai. «Non siamo raccomandati, lavorano solo quelli». Madeo: «Il sindaco agisca come ha fatto coi bagnini»

Pubblicato il: 27/06/2022 – 12:18
Corigliano Rossano, operatori del verde sul tetto di una scuola. «Il sindaco ci ha sottratto il lavoro dopo 17 anni»

CORIGLIANO ROSSANO «Il sindaco ci ha sottratto il lavoro dopo 17 anni». Due operai del bacino di lavori impiegati negli anni per la cura del verde pubblico, questa mattina di buonora si sono saliti sul tetto della scuola media Roncalli a Corigliano Rossano, per inscenare la singolare forma di protesta. Non è la prima volta che gli operatori del verde pubblico, dipendenti delle cooperative che si assicuravano il servizio, salgono sul tetto della scuola.
Negli anni scorsi, con loro a manifestare c’era spesso l’attuale sindaco, Flavio Stasi, al quale oggi i due lavoratori imputano le responsabilità.
«Stiamo protestando – dice Ferruccio Cosentino, uno dei due che si sono inerpicati sul tetto – per vedere riconosciuto il diritto al lavoro e per riavere quel lavoro che il sindaco ci ha sottratto dopo 17 anni. Dopo tante promesse non mantenute siamo stati costretti ad arrampicarci».
Cosentino poi esprime pensieri forti. «Stiamo protestando soprattutto perché non siamo raccomandati – sottolinea con forza l’operatore – e qui nella nostra città lavorano solo i raccomandati. Noi non vogliamo alcuna raccomandazione, ma solo quel lavoro che ci hanno tolto per favorire altri».

Sul posto ci sono una squadra dei vigili del fuoco, un’ambulanza e gli uomini del commissariato di polizia. La preoccupazione per lo stato di salute dei due operai è molta a causa del grande caldo che sta imperversando sulla città. 
A sostenere l’iniziativa in loco, dal punto di vista politico, il consigliere comunale Francesco Madeo. «Chiediamo al sindaco di applicare la stessa logica utilizzata per i bagnini delle spiagge pubbliche (ne abbiamo parlato qui). In quel caso è stata creata un’associazione sette giorni prima dell’affidamento, per un servizio effettuato senza alcuna manifestazione d’interesse pubblica – evidenzia il consigliere comunale di Azione – senza una gara d’appalto, alla cifra di 38 mila euro per assumere (part time, ndr) dodici unità lavorative, peraltro in violazione di quelle che sono le ordinanze di sicurezza della guardia costiera. Chiediamo al sindaco di agire allo stesso modo, cioè affidare direttamente il servizio per offrire un futuro a queste persone e consentire di poter mantenere le loro famiglie e, quindi, di curare il verde pubblico, in condizioni pietose da quando questo servizio è stato sospeso. Non è tollerabile che una società gestisca più servizi, come diceva il sindaco qualche anno fa prima che fosse eletto, e non è ammissibile che dopo due anni i lavoratori siano costretti a salire sui tetti per avere quello che gli spetta i diritto, cioè un lavoro dignitoso nell’ambito della gestione del servizio del verde pubblico». (lu.la.)

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