CARDINALE Le tradizioni di un territorio ne rappresentano la ricchezza culturale e sociale. Ne definiscono l’identità. Dal punto di vista del turismo esperienziale rappresentano quel quid che fa la differenza e che consente di far vivere una realtà locale ai visitatori in vari momenti dell’anno.
Tra queste, nei territori della Tonda di Calabria bio, specificatamente di Cardinale e Torre di Ruggiero, nella provincia di Catanzaro, un posto di primo piano, spetta alla festa della Carusa, un rito antico che rappresenta un momento di confronto tra allevatori del settore zootecnico su problematiche e prospettive, ed al contempo un momento di convivialità.
Un rito che si è rinnovato a Cardinale, nella Fattoria didattica Rotiroti, quale tappa del programma di appuntamenti del progetto di Cooperazione transnazionale “Alias”, promosso dal partenariato composto da Gal Serre Calabresi (capofila), Gal Trikala dalla Grecia, Gal La Serena dalla Spagna, beneficiari del progetto, e dai partners associati Ardelaine, cooperativa francese, Escuela de Pastores de Extremadura dalla Spagna e Arsac.
Nell’occasione si sono svolti un corso di tosatura tenuto dall’esperto Claudio Filisetti, il corso di valutazione dei velli di lana vergine curato da Nigel Thomson del Consorzio Biella The Wool Company ed un confronto a più voci, con l’intervento di autorevoli rappresentanti istituzionali ed esperti del settore, sulla possibilità di impiego della lana quale risorsa economica, che oggi invece rappresenta un costo per le aziende nell’adempiere allo smaltimento.
Uno degli obiettivi del progetto ha spiegato Marziale Battaglia, presidente del Gal Serre Calabresi, è lo scambio di buone pratiche dei territori che affrontano problemi comuni, con una visione di insieme più ampia, preservare quelle che sono attività agricole tradizionali del territorio e offrire nuove opportunità di sviluppo.
«Tempo fa – ha osservato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso – la lana rappresentava un profitto economico perché veniva utilizzata per realizzare materassi e altri beni. Adesso è diventata un problema perché considerata un rifiuto speciale, per smaltirla bisogna pagare. Questo è un momento in cui bisogna riflettere per trasformare un onere per gli allevatori in una risorsa, perché in altri luoghi questi scarti vengono utilizzati. Potrebbero essere usati oltre che nella tradizionale linea di produzione tessile, per realizzare pannelli coibentati e isolanti. Bisognerebbe cercare di mettere insieme tutte le risorse, per creare un centro di raccolta ed un gruppo che possa contrattare altri produttori, per poter andare sui mercati nazionali o esteri e trarne un vantaggio economico. Siamo qui per essere vicini agli allevatori, speriamo che da questa giornata possano nascere nuove idee che aiutino il settore».
Ha evidenziato ancora l’importanza del settore agricolo per l’economia regionale, il supporto della Regione per dare riscontro all’esigenze delle aziende e la volontà «con il contributo di tutti fare in modo che anche questo settore sia all’altezza di ciò che i Calabresi e gli agricoltori calabresi si aspettano».
«Oggi – ha osservato Giuseppe Rotiroti, operatore agricolo e presidente Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio – si rinnova una tradizione che si tramanda da secoli, è la giornata della tosatura, cosiddetta “carusa” delle pecore. Si faceva negli anni passati con la collaborazione reciproca tra i pastori. Si distribuivano le giornate in un calendario in modo che da ciascuna azienda si potesse andare ad aiutare l’altra. Si faceva la tosatura la mattina e poi una grande festa. Si bolliva una pecora e veniva offerto un pranzo a base dei prodotti locali tipici di produzione propria. Manifestazioni come quella odierna sono importanti per riflettere su come recuperare la lana, un prodotto che si sta perdendo».
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