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Donato abbandonato dai “suoi” ma non da Fdi, cosa dicono i flussi elettorali su Catanzaro

L’analisi dell’Istituto Cattaneo sulla “remuntada” di Fiorita. «Meloniani fedeli al centrodestra, voti del terzo polo intercettati dal vincitore»

Pubblicato il: 28/06/2022 – 12:30
Donato abbandonato dai “suoi” ma non da Fdi, cosa dicono i flussi elettorali su Catanzaro

CATANZARO Valerio Donato abbandonato dai “suoi” elettori e assai meno (in termini percentuali) da quelli che al primo turno avevano votato per la candidata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro. Nicola Fiorita meno colpito dal non-voto e pronto a ricevere l’abbraccio dei sostenitori di Antonello Talerico, non a caso in prima fila per festeggiare la vittoria del docente Unical. I dati sui flussi elettorali forniti dall’Istituto Cattaneo fotografano la vittoria del “campo largo” di centrosinistra su base nazionale. Successo che si è ripetuto a Catanzaro, con qualche peculiarità locale. Dovuta, innanzitutto, al calo dell’affluenza che ha rimesso in gioco il risultato del primo turno. L’approccio “balneare” dell’elettorato di centrodestra ha penalizzato Donato, candidato sindaco nel quale la base della sua coalizione non si è mai riconosciuta. La fulminante battuta di Roberto Calderoli, senatore leghista di passaggio a Catanzaro per promuovere il fallimentare referendum sulla giustizia, ha fotografato bene la situazione: «A Catanzaro comunque ci sarà un sindaco del Partito democratico». Per buona parte del centrodestra Donato è sempre stato semplicemente un ex dem, oltre che un candidato dall’altissimo profilo ovviamente. Questa percezione si è riverberata nelle urne. Per mobilitare i cittadini al secondo turno serve qualche motivazione identitaria in più, che nel campo del prof si è persa. Vale (molto) per Forza Italia e Lega (presenti senza i propri simboli classici), meno per Fratelli d’Italia.

«Fdi fedele al centrodestra, Donato punito dal non-voto»

I meloniani, stando ai dati elaborati dall’Istituto Cattaneo, hanno sostenuto in buon numero Valerio Donato, alla luce dell’accordo stretto a una settimana dal ballottaggio.
«Per quanto riguarda Catanzaro – si legge nel rapporto che analizza il voto – è interessante notare che, mentre l’originario bacino elettorale di Donato ha subìto una pesantissima perdita verso il non-voto (le stime dicono che metà dei suoi voti del primo turno, al ballottaggio sono spariti), il bacino elettorale del candidato di Fratelli d’Italia è stato “fedele” al centrodestra in misura maggiore (il 62% di chi aveva votato Wanda Ferro al primo turno ha poi scelto Donato al secondo)». L’elettorato di Fdi ha, dunque, seguito le indicazioni e, pur non avendo trovato un accordo con il resto degli alleati d’area al primo turno, è rimasto “fedele alle linea”. Gli altri sono andati, viste le temperature, al mare.
Fiorita, invece, «ha avuto perdite molto limitate verso il non-voto ed è riuscito a vincere di larga misura la sfida sulla conquista del bacino elettorale dell’outsider Talerico (che al primo turno aveva avuto il 13,1%): la maggior parte degli elettori di questo candidato “civico”, al ballottaggio si è poi astenuta, ma tra chi è andato al voto le preferenze sono andate a Fiorita». Questa l’analisi dei flussi elettorali, che prova a spiegare la “remuntada” del candidato del “campo largo”.

LA REMUNTADA | I flussi elettorali tra primo e secondo turno. Donato “perde” metà del proprio elettorato, Fiorita soltanto il 10%. Fdi tendenzialmente fedele al centrodestra

I numeri raccontano che «a Catanzaro il calo dell’affluenza è stato molto marcato, pari a circa 23 punti percentuali (dal 65,9% al 42,3%). Nonostante questa diminuzione complessiva della partecipazione, Fiorita, il candidato del centrosinistra, è riuscito ad incrementare i propri voti (che da 14.966 sono arrivati a 17.823), mentre Donato, esponente del centrodestra, ha visto una drastica diminuzione di voti (da 20.768 a 12.778). In tal modo, Fiorita, che al primo turno aveva oltre 12 punti percentuali di svantaggio (44,0% vs. 31,7%), ha vinto comodamente (58,2%) il ballottaggio».

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