«È una questione di cottura»

Kitchen Cri (sigla gourmet) spiega come cucinare la pasta e il riso; e dice: «ecco una cosa che sembra banale ma che ha la sua importanza per mantenere inalterate le proprietà di questi cereali che sono la prima fonte di energia della nostra dieta».
In politica è diverso, ma non troppo. Infatti i due alimenti sono inconciliabili nella stessa pentola. O troppo scotti o troppo al dente, sicché, i tempi della cottura finiscono per essere l’essenza della cucina. E, quindi, anche della politica.
Un quid che, forse, è mancato al professor Valerio Donato che, pur disponendo di ben dieci liste agguerrite e motivate, più le truppe di riserva dei meloniani, ha toppato il ballottaggio facendosi rimontare dall’avversario che era inferiore nei numeri ma non nelle aspirazioni. Donato, che onestamente ha riconosciuto la sconfitta (non era scontato che lo facesse), a conti fatti, ha sbagliato i tempi della cucina dei suoi vari ingredienti. Ha messo insieme pasta e riso pensando che l’alchimia culinaria potesse dargli il risultato che attendeva.
La storia politica contemporanea è lastricata di “remontade”.
Per restare nell’attualità, cioè nelle polemiche su Flavio Briatore e il suo Crazy Pizza. Da quando l’imprenditore ha avanzato dubbi riguardo i prezzi delle “tonde” in Italia e sulla qualità delle materie prime utilizzate dai pizzaioli, è stato sollevato un vero e proprio polverone mediatico. Da ultimo è intervenuto Roberto Parodi che ha fatto notare che se si aggiunge alla classica pizza il costosissimo Pata Negra si sprecano solo soldi. In politica è uguale.