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Il Consiglio comunale

Crotone, Voce a filo di voti sul Pef Tari: scintille in aula, l’opposizione va via

Seduta ad alta tensione dopo la crisi nella maggioranza. Il sindaco incassa 16 voti favorevoli e mantiene il numero legale

Pubblicato il: 29/06/2022 – 19:35
di Giuliano Carella
Crotone, Voce a filo di voti sul Pef Tari: scintille in aula, l’opposizione va via

CROTONE Sulla lama del rasoio. Il sindaco Voce incassa la fiducia del consiglio sul piano di adeguamento della Tari. Il “sì” è arrivato con un’aula mezza vuota dopo che i banchi dall’opposizione erano stati abbandonati con largo anticipo.
Sedici i voti favorevoli della maggioranza, uno solo contrario dell’opposizione (Mario Megna di Forza Italia), tanti ne sono bastati perché il numero legale tenesse con 17 presenti (la metà più uno dei consiglieri per validare la votazione).
Lo stesso punto (il Pef Tari 2022-2025), bocciato in maniera bipartisan nel corso della precedente seduta di consiglio, aveva dato avvio alla crisi dell’area politica civica. Una crisi oggi risolta solo in parte da Voce. Dei 20 consiglieri ottenuti nel 2020, infatti, grazie a quel pesante 64% accordatogli dagli elettori crotonesi, il sindaco può adesso contarne solo 17 al suo fianco. Un numero comunque utile a mantenere ancora in piedi la baracca, ma assai incerto per il futuro.

Sgambetto mancato della miniranza

Non riesce dunque lo sgambetto alla minoranza anche perché il consigliere Mario Megna non ha scelto di seguire i colleghi sulla via dell’Aventino a seduta ancora in corso.
All’appello iniziale del segretario generale, Andrea La Rocca, avevano risposto in 24 con qualche assente giustificato nella maggioranza (Giancotti e Mungari) e altri no (Ceraudo e Familiari). Proprio l’assenza giustificata di Floriana Mungari, comunicata alla vigilia della seduta, aveva destato qualche perplessità sulla tenuta della maggioranza. Il test è stato poi superato, ma tenendo Voce col fiato sospeso.
Dodici i punti all’ordine del giorno del consesso civico crotoniate. In apertura subito le modifiche e integrazioni al Regolamento sulla Tassa sui rifiuti in ragione delle nuove disposizioni introdotte dal governo con il decreto legislativo 116 del 2020 sulla nuova classificazione dei rifiuti.

Lo scontro sugli aumenti della Tari

Dalle prime battute, è subito emerso un atteggiamento prudente e ostile da parte della minoranza che ha così provato a innescare la “miccia” sugli aumenti della Tari. Discussione, questa, che era invece al secondo punto dell’odg formulata attraverso la richiesta dell’esecutivo di «approvazione del Piano finanziario Tari 2022-2025 (e tariffe), individuazione dello schema regolatorio applicabile dal 2023 per assicurare il rispetto dei nuovi standard qualitativi del servizio gestione rifiuti urbani (secondo la delibera di Arera numero 15 del 2022)».
È stato proprio in questo frangente del consiglio che è maturato un certo stato di insofferenza tra il consigliere (una volta di maggioranza) Fabrizio Meo, il sindaco Voce e il presidente del Consiglio Greco. «Grazie alla sua conduzione è venuta meno l’agibilità democratica all’interno del Consiglio e per questo sono costretto ad abbandonare l’aula», ha detto polemicamente Meo rivolgendosi al presidente Greco per poi lasciare lo scranno.

«Non sappiamo dove conferire i rifiuti»

In precedenza, il sindaco Voce, che ha chiesto di intervenire nella discussione, aveva lanciato qualche piccola attenzione al consigliere a lui più ostile, senza però mai fare il suo nome. «Fra 35 ore – ha annunciato il sindaco – non sapremo dove conferire i nostri rifiuti ed è un problema che riguarda tutto l’Ato». «La possibilità di procedere alla dovute distinzioni – ha poi proseguito il sindaco – nel pagamento della Tari lo si potrà avere solo quando avremo completato la definizione dell’Anagrafe tributaria, ma al momento dobbiamo 9 milioni di euro alla Regione per il conferimento in discarica dei rifiuti e l’adeguamento richiesto da Arera ci impone di procede con lo storico della Spesa al 2019: bisogna trovare questi 4 o 5 milioni che mancano».
È stato alla fine dell’intervento del sindaco che la bomba è esplosa. Tra urla e gesti di disapprovazione, da una parte e dell’altra, il consigliere Meo ha lasciato l’aula in escandescenze, mentre la maggioranza licenziava intanto favorevolmente il Pef.
Dopo una breve sospensione di 15 minuti, il consiglio ha quindi licenziato altri due punti: «Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il periodo 2022-2024»; e «Verifica della quantità e qualità di aree da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie, da cedere in proprietà o in diritto di superficie e determinazione dei prezzi di cessione per l’anno 2022».
Su richiesta del consigliere Pingitore, infine, il consiglio ha votato di rinviare ad altra seduta la discussione sui restanti punti tutti relativi a debiti fuori bilancio.

Le tabelle di adeguamento della Tari

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