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La vicenda

Scomparve in Irpinia un anno e mezzo fa, rinvenuti gli indumenti

Mimì Manzo sparì nel nulla a Prata Principato nel gennaio del 2021. Si ipotizza omicidio. Tra i tre indagati anche la figlia

Pubblicato il: 01/07/2022 – 15:28
Scomparve in Irpinia un anno e mezzo fa, rinvenuti gli indumenti

AVELLINO Una scarpa e resti di un indumento, forse un pantalone, potrebbero appartenere a Mimì Manzo, il 69enne di Prata Principato Ultra, in provincia di Avellino, sparito nel nulla la sera dell’8 gennaio del 2021. Sono stati trovati dai carabinieri lungo i binari invasi dalle sterpaglie della dismessa linea ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, nei pressi della ex stazione del comune irpino dove risiedeva Manzo. Le ricerche dell’uomo, riattivate alcune settimane fa dalla Procura di Avellino sulle incessanti e pressanti richieste delle sue sorelle, vedono impegnati una trentina di uomini tra carabinieri forestali e Vigili del Fuoco e si concentrano oltre che nella zona della linea ferroviaria, dove Manzo venne inquadrato dalle telecamere di un ristorante la sera della sua scomparsa, anche nella scarpata che costeggia il fiume Sabato, al di sotto della Basilica dell’Annunziata, la chiesa madre del piccolo centro irpino.
Entrambe le zone sono state poste sotto sequestro e non si esclude che si possa procedere a degli scavi. Gli indumenti ritrovati verranno analizzati per accertare se appartengono all’uomo per la cui scomparsa sono indagati la figlia Romina per sequestro di persona, una sua inseparabile amica e l’ex fidanzato di quest’ultima, Loredana Scannelli e Alfonso Russo, rispettivamente per concorso in sequestro di persona e favoreggiamento e false dichiarazioni.

La vicenda

Mimì Manzo si allontanò dalla sua abitazione dopo aver avuto un diverbio con la figlia Romina che quella sera festeggiava il suo compleanno originato dalle frequentazioni della ragazza. Nei giorni precedenti, a più riprese, Manzo aveva ritirato al bancomat una somma superiore ai tremila euro. Gli investigatori hanno anche predisposto accertamenti sul suo telefono cellulare che, secondo una sorella residente a Carpi (Modena), il giorno dopo la scomparsa, il 9 gennaio, risultava acceso, anche se non rispondeva nessuno. Su un altro versante, quello dell’allontanamento volontario, viene valutato lo stress psicologico di Manzo, imputato a processo per maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie che, per questo, aveva abbandonato l’abitazione di famiglia.

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